Effetto Covid su Airbnb, licenziati 1.900 dipendenti

by Redazione | 6 Maggio 2020 10:55

Un tonfo epocale quello di Airbnb dovuto alla crisi da Covid-19. Se la pandemia in corso sta mettendo a dura prova tutto il settore del travel, il colosso di San Francisco è uno dei player (insieme alle grandi Ota, ndr) che sta soffrendo più di tutti. Così Brian Chesky, amministratore delegato e co-fondatore di Airbnb, ha annunciato il licenziamento di 1.900 dei 7.500 dipendenti totali dell’azienda, pari al 25,3% della forza lavoro. Il prossimo 11 maggio, quindi, sarà l’ultimo giorno di lavoro per numerosi dipendenti in tutto il mondo della piattaforma per gli affitti brevi di stanze e appartamenti privati.

I prodotti più colpiti dal ridimensionamento sono quelli su cui Airbnb stava facendo maggiori investimenti e sviluppi: Transportation, Airbnb Studios, Hotels e Luxe [1](dedicato al lusso).

«Le previsioni per quest’anno dicono che i guadagni saranno meno della metà di quelli del 2019», ha confermato Chesky nella lettera inviata ai dipendenti e riportata dal Wall Street Journal. A questo punto, anche il debutto in Borsa di Airbnb è rimandato a data da destinarsi.

L’azienda di San Francisco ha fatto sapere, inoltre, che i dipendenti statunitensi licenziati riceveranno una buonuscita di 14 settimane di stipendio con l’aggiunta di una settimana di stipendio per ogni anno lavorato da Airbnb e riceveranno anche dodici mesi di assicurazione sanitaria.

Endnotes:
  1. Luxe : https://www.lagenziadiviaggimag.it/airbnb-lancia-luxe-portale-alloggi-lusso/

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