Effetto coronavirus sui voli:
le compagnie perdono 5 miliardi

17 Febbraio 09:17 2020 Stampa questo articolo

Un vero e proprio choc sul trasporto aereo mondiale. Secondo le stime preliminari dell’Icao (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile), l’impatto del coronavirus ha già comportato, per il primo trimestre di quest’anno, una riduzione complessiva che va dal 39% al 41% della capacità passeggeri, ovvero una riduzione di 16,4-19,6 milioni di passeggeri rispetto a quanto previsto.

Cifre che, per le compagnie aeree di tutto il mondo, si traducono in una potenziale riduzione di 4-5 miliardi di dollari di ricavi operativi lordi riferiti al solo settore dell’aviazione commerciale (escludendo, quindi, il comparto cargo).

Del resto, fino ad ora il blocco dei voli da e per la Cina ha coinvolto decine di vettori, senza contare la “paura di viaggiare” che sta contagiando milioni di turisti in tutto il mondo. Attualmente, sottolinea l’Icao, sono circa 70 le compagnie aeree che hanno cancellato tutti i voli internazionali da e per il Pese del Dragone, mentre altre 50 hanno ridotto le loro operazioni.

Secondo l’organizzazione, questa mossa ha comportato una contrazione dell’80% del numero di passeggeri dei vettori stranieri nei voli per la Cina (o in partenza da quel Paese), ma anche una riduzione del 40% dei voli nazionali. Prima dello scoppio dell’epidemia, invece, le compagnie avevano previsto – per il primo trimestre del 2020 – un aumento del traffico passeggeri del 9% sulle rotte internazionali da e per la Cina.

Sul fronte del turismo, l’Icao ha anche stimato che il Giappone potrebbe perdere 1,29 miliardi di dollari di entrate, seguito dalla Thailandia con 1,15 miliardi, visto che entrambi i Paesi sono fra le principali mete dei turisti cinesi, insieme a Singapore, Vietnam e Corea del Sud.

Drammatiche le conseguenze anche per l’incoming italiano, come ha sottolineato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: «I conti sono presto fatti – ha detto Bocca – ci basiamo sullo scorso anno quando in Italia abbiamo toccato i 4 milioni e mezzo di arrivi dal mercato cinese. A febbraio, l’anno scorso, registravamo 450-500 mila arrivi. E quest’anno zero. Non c’è un calo, è zero e basta. E riteniamo che almeno nel primo semestre di quest’anno il mercato cinese sarà off limits. Penso che purtroppo il peggio debba ancora venire. Per il mercato cinese sarà un anno molto complicato».

A causa del maggior volume e dal maggiore numero di cancellazioni di voli che si stanno verificando, per l’Icao gli impatti di Covid-19 dovrebbero essere maggiori di quelli causati dall’epidemia di Sars del 2003.

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