Due settimane per aggiudicarsi Valtur

18 Giugno 15:55 2018 Stampa questo articolo

È ufficiale: lo storico marchio Valtur va all’asta. Le offerte per rilevarlo dovranno pervenire entro e non oltre le ore 18 del 2 luglio, presso lo studio milanese del commissario giudiziale, l’avvocato Giuseppe Nicola Bordino. L’avviso della seconda sezione fallimentare del Tribunale di Milano è stato pubblicato sul sito dell’operatore www.valtur.it, oltre che sui quotidiani Il Sole 24 Ore e Corriere della Sera.

Le offerte redatte in carta libera e sottoscritte in originale, per poter essere considerate valide e ammissibili dovranno essere «ferme, incondizionate ed irrevocabili» e dovranno essere presentate per un importo pari o superiore a un milione e mezzo di euro iva esclusa. Dopodiché, recita il documento, la miglior offerta ricevuta conformemente «alle indicazioni di cui al presente avviso e che risulterà aggiudicataria del procedimento competitivo sarà inclusa nel piano di concordato, in corso di predisposizione a cura della Società, per il cui deposito il Tribunale di Milano ha concesso termine sino al 13 luglio 2018».

Poi sarà la volta del vero e proprio «trasferimento della titolarità del marchio in favore dell’aggiudicatario, che avverrà durante la procedura di concordato preventivo, entro e non oltre il termine di 20 (venti) giorni dalla data di aggiudicazione».

Insomma, dopo avere portato per due volte i libri in tribunale in poco meno di sette anni (ad ottobre 2011 risale infatti la fine della gestione Patti), un marchio storico del turismo italiano come Valtur si avvia a calare il sipario anche sull’era Investindustrial di Andrea Bonomi, dopo che nei giorni scorsi il liquidatore Andrea Foschi aveva fatto partire le le lettere di licenziamento per gli addetti del t.o. della sede direzionale di Milano e per gli stagionali dei villaggi di Favignana, Isola Capo Rizzuto e Porto Rose.

Per loro, a questo punto, è tramontata qualsiasi ipotesi di mantenere vive le loro posizioni, e a chi vorrà presentarsi alle porte del nuovo detentore del marchio – accanto all’offerta data per certa di Alpitour, si vocifera la presenza di almeno un altro gruppo con interessi tra Croazia e Russia – non resterà altro che sottoporsi a nuovi colloqui di lavoro.

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Giorgio Maggi
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