Donne, giovani e part time: i lavoratori del travel sotto la lente Eurostat

09 Febbraio 16:29 2022 Stampa questo articolo

Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, fa il punto sulla situazione del mercato del lavoro nel travel. Dall’analisi dei dati emerge che l’ecosistema del turismo Ue, seppur duramente colpito dalla pandemia, rappresenta ancora una fetta importante a livello occupazionale.

Nel 2020 il settore turistico (inteso come strutture ricettive, trasporto aereo, tour operator e agenzie di viaggi) ha visto attive più donne che uomini (58% di lavoratrici). In generale, però, le donne impiegate in tutte le attività economiche sono meno rispetto agli uomini (46%).

Più ampia nel travel, invece, la quota di lavoratori con un livello di istruzione inferiore (18% rispetto al 17% degli occupati in altri settori), stranieri (13% rispetto all’8%) e giovani (9% rispetto al 7%).

Questi ultimi due gruppi, in particolare, sono stati impiegati in percentuali ancora maggiori nell’anno pre pandemia (15% e 11%, rispetto all’8% e all’8% dei lavoratori occupati in tutte le attività economiche nel 2019), percentuali poi diminuite nel 2020, forse a causa delle limitazioni nei movimenti transfrontalieri.

Il mercato del lavoro turistico è caratterizzato inoltre da quote elevate di part time (23% contro il 19% degli occupati in tutte le attività economiche), contratti a tempo determinato (18% contro 14%) e anzianità media più breve (29% dei lavoratori mantengono il loro attuale lavoro da meno di due anni rispetto al 23% degli altri settori).

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L'Autore

Roberta Moncada
Roberta Moncada

Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.

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