Diritti in maternità, Neos ricorre in Appello

15 Febbraio 15:55 2019 Stampa questo articolo

“La mancata applicazione da parte della compagnia dell’esonero del lavoro notturno riguarda soltanto il personale navigante e trova giustificazione nelle particolari modalità di svolgimento del lavoro aeronautico caratterizzato dalla mobilità dei lavoratori da una parte all’altra del mondo”.

Con queste parole Neos, vettore del Gruppo Alpitour, risponde al comunicato della Fit-Cisl, che per bocca del suo segretario nazionale, Monica Mascia ha dato notizia della condanna della compagnia “per aver negato alle sue dipendenti, madri di figli minori, il diritto all’esonero dal lavoro notturno”.

Sempre secondo il sindacato, “il vettore pretendeva in modo del tutto arbitrario che il tempo trascorso in sosta fuori casa fosse considerato non come lavoro, ma come riposo”. Nella nota inoltrata ai suoi dipendenti, Neos ricorda come la Corte di Cassazione si fosse “già espressa sul punto con la sentenza numero 18285/2017 stabilendo le ragioni per le quali l’esonero non è applicabile al personale di volo”.

“L’orientamento espresso dal Tribunale di Busto Arsizio, in prima istanza e non in secondo grado come erroneamente indicato da Fit-Cisl – prosegue l’azienda – non è quindi condivisibile, non solo perché in contrasto con la decisione della Cassazione, ma soprattutto perché non prende in considerazione la realtà del lavoro di una compagnia aerea”.

La compagnia precisa, inoltre, “che non ha mai operato, né intende operare, alcuna riduzione dei giorni di riposo di cui il nostro contratto garantisce la totale fruizione in base”. Anche per questo, prosegue la nota, “è inaccettabile far apparire Neos come un’azienda contro le mamme e i loro bambini, come dimostrato dal fatto che a tutto il personale sono applicati tutti gli altri diritti previsti dal Testo Unico sulla maternità e paternità”. Neos fa sapere di avere già impugnato in Appello la sentenza, affidandosi al giudizio della magistratura.

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