Decreto Capienze, cosa cambia dai musei alle discoteche

Decreto Capienze, cosa cambia dai musei alle discoteche
08 Ottobre 12:22 2021 Stampa questo articolo

Entrano in vigore da lunedì 11 ottobre le nuove disposizioni per l’accesso in Italia alle attività culturali, sportive e ricreative, che indirettamente riguardano anche l’industria turistica.

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, questa volta, recepisce solo in parte le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, ammorbidendo alcune disposizioni per quanto concerne le zone bianche.

Nelle strutture museali sarà eliminata la distanza interpersonale di un metro, mentre tornerà al 100% la capienza consentita per gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto e cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, dove l’accesso è consentito solo con green pass.

Certificato verde obbligatorio anche per sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove la capienza non potrà essere superiore al 75% di quella massima autorizzata all’aperto e al 50% al chiuso. Nei locali al chiuso deve essere garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria.

Per gli eventi e le competizioni sportive, invece, la capienza consentita non sarà superiore al 75% all’aperto e al 60% al chiuso.

REAZIONI. Tra le notizie accolte con favore dal travel c’è l’abolizione della social distancing nei musei. «È un provvedimento giusto, sul quale il governo ha ascoltato le nostre richieste. La misura, contenuta nell’ultimo decreto Capienze e abbinata agli allargamenti per gli altri luoghi della cultura, fa sì che tante nostre bellezze tornino pienamente fruibili anche a beneficio dei gruppi di turisti stranieri», afferma in una nota Franco Gattinoni, presidente Fto.

«Ora è il momento di riguadagnare la normalità anche sui viaggi internazionali, in piena sicurezza – aggiunge – Il Regno Unito ha appena deciso di rimuovere svariati Paesi africani dalla sua red list. Noi attendiamo il 26 ottobre, giorno successivo al termine fissato nell’ordinanza del ministero della Salute, per dare agli italiani quella libertà di movimento che manca ormai da un anno e mezzo».

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore