Decolla Viagger, il progetto che rivoluziona la figura dell’adv

Decolla Viagger, il progetto che rivoluziona la figura dell’adv
07 Settembre 10:24 2020 Stampa questo articolo

Si chiama Viagger il progetto tutto italiano e con base operativa in Svizzera per rivoluzionare il turismo organizzato nella delicata fase del post Covid-19, con un modello di filiera corta adatto alle nuove esigenze delle agenzie di viaggi. In buona sostanza si tratta di una modalità di ripartenza anche per una parte di quelle adv che a ottobre avrà difficoltà ad alzare le serrande, presentata ufficialmente a Portofino durante l’evento speciale organizzato dal cantante italo-inglese Jack Savoretti, che continua a portare avanti l’impegno intrapreso verso il servizio sanitario ligure rappresentato dallOspedale Policlinico San Martino di Genova che ha risposto efficacemente allemergenza sanitaria.

La triangolazione riguarda la base operativa, i viagger sul territorio e il cliente, tutti coinvolti nel concetto di booking and delivery: grazie a una piattaforma internazionale che amplierà la platea di potenziali acquirenti e al portafoglio-clienti che ciascun viagger potrà portare in dote in quanto agente di viaggi di comprovata esperienza sul campo, verrà offerta una vasta gamma di servizi turistici che il cliente sarà libero di scegliere, prenotare e ricevere direttamente a casa, con l’opportunità di chiedere sempre e comunque un’assistenza professionale.

Partito all’inizio dell’anno, poco prima dell’emergenza coronavirus, il team di Viagger ha già avviato un percorso formativo per individuare i soggetti più idonei, sulla scorta della loro storia professionale. Il ceo Augusto Odone tiene a sottolineare che «si tratta di una struttura di business plan molto impegnativa con un piano industriale della durata di tre anni, ma è chiaro che con la vicenda del Covid-19 abbiamo dovuto far slittare il pieno decollo dell’operazione al 2021 e siamo comunque pronti a presidiare il mercato fin dalla fine dell’anno, con iniziative che stiamo studiando da tempo per dar massima visibilità al nostro modello di viaggio organizzato e faremo anche un rigida selezione di tutti i partner-fornitori di servizi che lavoreranno con noi. C’è grande interesse da parte di tutti i tour operator e ciò vuol dire che si tratta di un progetto serio per trasformare il modo di vendere viaggi».

Non si tratta di una startup, ma di un vero e proprio progetto già ben avviato come aggiunge Diego Ricchiuti, fondatore di Viagger: «Abbiamo lavorato intensamente per affermare la reputazione di marca di Viagger con un costante accrescimento della fan base sui nostri canali social, oltre che un’importante riconoscibilità nel trade. Il nostro obiettivo è, come avevamo dichiarato fin dall’inizio, staccarci completamente dal concetto del consulente di viaggio per approcciare un nuovo modello di relazione con il cliente circolare e non più lineare. Siamo solo all’inizio e, quelli fatti finora, sono i primi passi di un cammino che tenderà ad affermare il nostro nuovo paradigma di relazione aumentata alla base della relazione sia con il cliente che con i viagger».

Una sorta di nuova frontiera del take away declinato per il mondo dei viaggi. E tra le novità ideate per accrescere l’appeal delle proposte c’è ad esempio l’allestimento di playlist con musiche e canzoni adatte per ogni singolo viaggio proposto e una varietà di opzioni musicali che il cliente potrà scegliere per scaricarle durante il soggiorno.

glauco auteriCome ha tenuto a precisare Glauco Auteri, general manager di Viagger, «il nostro modello non è la consulenza, ma il concetto avanzato di booking and delivery che lascia piena libertà al cliente di scegliere cosa, come e quando ricevere taluni servizi turistici, senza vincoli su pacchetti e soprattutto non è previsto alcun pagamento per l’assistenza del viagger. Ovviamente a quest’ultimo, parte essenziale della nostra filiera corta, verranno garantite commissioni e alcuni benefit: in altre parole vogliamo lanciare una nuova figura di distributore di viaggi e servizi legati al turismo organizzato, evolvendo lo schema verticale a cui eravamo abituati».

«È ovvio – ha aggiunto Auteri – che il viagger deve essere legato a una agenzia di viaggi o comunque deve essere un agente di viaggi di comprovata professionalità. E per gestire la relazione col cliente, metteremo a disposizione di ogni viagger una serie di innovativi strumenti di vendita e modalità estremamente easy con l’ormai collaudata formula del payperless».

A completare la rivoluzione Viagger c’è il concetto degli spazi lavorativi: il team intende proporre alla sua rete molteplici soluzioni adattabili al territorio. Si parte da un Viagger Hub dove poter svolgere anche momenti formativi o di semplice aggiornamento alle vendite, per arrivare alla classica formula del rapporto on demand e visita a domicilio del cliente, fino all’utilizzo di una vera e propria agenzia di viaggi fisica laddove viene richiesto.

«Ma l’idea di fondo – spiega Odone – è quella di immaginare dei luoghi-spazio di coworking multifunzionali, senza vincoli di orario, dove i nostri viagger potranno operare come e quando vogliono. Così come stiamo studiando formule per la presentazione delle nostre offerte, affidandoci a videoconferenze o appuntamenti in streaming anche estemporanei. È tutto un work in progress che sta coinvolgendo i primi viagger. Per questa nostra rivoluzione amiamo ripetere lo slogan DAI, ovvero l’acronimo di Donare, Agire, Innovare».

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Andrea Lovelock
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