Davolio rieletto presidente Aitr: lotta contro l’overtourism

Davolio rieletto presidente Aitr: lotta contro l’overtourism
18 Luglio 10:45 2022 Stampa questo articolo

In attesa dell’incontro di inizio mandato, previsto per i primi di settembre, l’Associazione Italiana Turismo Responsabile ha annunciato il suo nuovo direttivo, eletto il mese scorso a Bologna durante l’assemblea nazionale.

Confermato presidente Maurizio Davolio, fondatore della stessa Aitr e vicepresidente di Isto, la Rete internazionale del turismo sociale. Eletta vicepresidente Paola Autore in rappresentanza di CoopCulture, da anni impegnata in modo sostenibile nella gestione di beni artistici, museali, archeologici. Entrano, poi, nel direttivo l’impresa di certificazione ambientale Icea, rappresentata dalla responsabile Roberta Bartoletti, e il francese Jean-Luc Madinier, fondatore e titolare del tour operator Sardaigne en Liberté.

In assemblea sono state tracciate anche le direttrici del nuovo direttivo, dettate soprattutto dagli effetti della pandemia sui soci. Viste le difficoltà che hanno colpito l’outgoing, portando alla riscoperta del turismo di prossimità, l’associazione ha posto, accanto ai progetti di cooperazione internazionale, una rinnovata attenzione per la diffusione del turismo sostenibile in Italia. Coerentemente, è in crescita l’attività dei docenti della scuola di formazione di Aitr “Pina Sardella”.

«Aitr ha superato la pesantissima pandemia grazie alla coesione della sua base associativa, alla collaborazione fra i soci, alla ricchezza delle sue relazioni. Adesso si riparte in un contesto ancora difficile, ma per certi versi stimolante: si tratta di riprendere in mano dossier che sono sempre attuali anche se recentemente trascurati, come gli impatti ambientali del turismo, il cambiamento climatico, l’overtourism, il tema del lavoro», commenta l’appena rieletto presidente Davolio.

Un aspetto che emerso durante l’assemblea e che sarà sviluppato nella prima riunione del nuovo direttivo è proprio il contenimento dell’overtourism e il conflitto sociale dato da una “turistificazione” massiva delle città e dei territori in generale. “La diffusione di pratiche sostenibili – spiega l’associazione – significa sviluppare azioni per evitare il superamento della carrying capacity dei territori con un uso oculato delle risorse idriche, energetiche locali, preservando gli ecosistemi naturali e mantenendo gli equilibri sociali minacciati da rischio di una speculazione economica”.

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