Da Cuba alla Polinesia,
guida ai nuovi corridoi turistici

Da Cuba alla Polinesia, <br>guida ai nuovi corridoi turistici
28 Gennaio 16:11 2022 Stampa questo articolo

Altre sei mete, altre sei chance di sopravvivere. Destinazioni extra Schengen che sebbene concesse con il contagocce, permettono comunque al mondo del travel italiano di lavorare e – come affermato dallo stesso ministro del Turismo Massimo Garavaglia – di “tornare a fatturare”, per rimanere a galla in attesa di tempi migliori.

Parliamo dei corridoi turistici Covid free, la cui sperimentazione – con ordinanza del 27 gennaio del ministero della Salute – è stata prorogata al 30 giugno 2022 per Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el Sheikh e Marsa Alam, con l’aggiunta di sei nuove mete autorizzate dal primo febbraio e vendibili solo con il Travel Pass, ovvero tramite agenzie di viaggi e tour operator: Cuba, Singapore, Turchia, Phuket (Thailandia), Oman e Polinesia Francese.

Per la legge, è bene ricordarlo, sono considerati corridoi turistici tutti gli itinerari «in partenza e in arrivo sul territorio nazionale, finalizzati a consentire la realizzazione di viaggi turistici controllati, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonee a garantire il rispetto dei protocolli contenuti nel documento “Indicazioni volte alla prevenzione e protezione dal rischio di contagio da Covid-19 nei corridoi turistici Covid-free”».

Vediamo ora, una per una, le ultime sei destinazioni restituite al travel.

CUBA. Meta amatissima dai turisti italiani, è da tempo richiesta dagli operatori. Recente il fam trip tra L’Avana e Varadero organizzato da Tour2000AmericaLatina, mentre tra i big che più si sono più spesi per l’apertura del corridoio con l’Isla Grande c’è sicuramente Alpitour, con il il suo presidente Gabriele Burgio che al nostro giornale aveva dichiarato: «Gli italiani hanno molte limitazioni, mentre ad esempio i francesi possono andare praticamente dappertutto. A volte, poi, tali limitazioni sono davvero inspiegabili: penso a mete come Cuba, dove la mortalità da Covid-19 è quasi azzerata e contagi sotto i 100 al giorno. Non mi sembra ci sia nessun motivo scientifico per tenerla chiusa agli italiani».

SINGAPORE. È di fatto una delle poche mete asiatiche verso cui è oggi possibile viaggiare, il cui forte legame commerciale con l’Italia è stato ribadito nel corso della visita a Milano, a settembre, dei rappresentanti del Singapore Tourism Boarda per la frma di un memorandum d’intesa con Fiera Milano per lo svolgimento di Find – Furniture, Interiors e Design, la fiera ufficiale del Singapore Design Festival. A quella visita, hanno fatto ben presto seguito l’apertura dei Vtl – Vaccinated Travel Lanes a diversi Paesi, tra cui l’Italia, consentendo a chi completamente vaccinato contro il Covid-19 di entrare senza quarantena nella città-Stato. Immediata, la risposta degli operatori all’apertura: Singapore Airlines (Sia) ha, ad esempio, ampliato i collegamenti da e per l’Italia con 5 voli settimanali da Milano Malpensa e 4 voli settimanali da Roma Fiumicino.

TURCHIA. Turismo culturale, city break, presto anche soggiorni mare. Sorride pure il mondo delle crociere con Costa, ad esempio, che da maggio programma itinerari in Turchia. Tra le novità della destinazione, la rinascita del Centro Culturale Atatȕrk (Akm) nella Piazza Taksim di Istanbul, riaperto dopo essere stato completamente rinnovato. Ne abbiamo scritto su ViaggiOff, mentre abbiamo parlato qui dell’inaugurazione del Galataport per le grandi navi.

PHUKET. Deve accontentarsi dell’apertura della sua isola-simbolo la Thailandia, che a dire il vero avrebbe meritato molto di più, forte anche di pionieristici esperimenti di turismo Covid free con il progetto “sandbox” che ha riguardato Phuket, Krabi, Phang Nga e Koh Samui. Il Paese del sorriso aveva, poi, aperto da novembre ai viaggiatori vaccinati da 46 Paesi, tra cui anche l’Italia, senza più obbligo di quarantena. Poi la chiusura forzata causa Omicron e la nuova apertura ai vaccinati da febbraio. È evidente, la Thailandia ce l’ha sempre messa tutta per restare aperta al turismo internazionale, da cui dipende buona parte dell’economia. «Il Paese sta lavorando tantissimo per creare le condizioni che permettano di viaggiare in assoluta sicurezza», aveva dichiarato già mesi fa al nostro giornale Sandro Botticelli, marketing manager dell’Ente Nazionale del turismo Thailandese.

OMAN. Terra promessa appena presidiata nel pre pandemia, il Sultanato – su cui moltissimi t.o. avevano investito con strutture e programmazioni ad hoc – era in rampa di lancio per affermarsi come top destination per gli italiani, alternativa alle “solite” mete. Amatissimo dagli agenti di viaggi, l’Oman è stato “setacciato” in lungo e largo nel corso della raffica di educational tour ed eventi formativi organizzati anche dalla compagnia aerea Oman Air e dalle dmc locali. Un discorso che era rimasto in sospeso nel 2019 e che ora i professionisti del travel possono riprendere.

POLINESIA FRANCESE. Coppiette, avanti tutta. E non solo. Tahiti&Co. si preparano a ripartire con i viaggi di nozze, ma chiedono al trade anche uno scatto in avanti perché la Polinesia francese «non è solo mare». A ribadirlo Jean Marc Mocellin, il nuovo direttore generale di Tahiti Tourisme, di recente intervistato dal nostro giornale. «Il nostro intento – parole sue – è educare, formare gli agenti e i viaggiatori spiegando che le nostre isole sono molto più che turismo balneare. Vogliamo richiamare l’attenzione dei senior, viaggiatori che generalmente hanno più tempo, più denaro e più voglia di scoprire anche i lati culturali e tradizionali dei luoghi che visitano». Forti le rassicurazioni sul fronte sanitario: «Al momento – affermava a dicembre – il 70% della popolazione è vaccinata e registriamo circa 5 casi ogni centomila abitanti, quindi dai 10 ai 15 casi. Inoltre, c’è una legge che obbliga tutti gli operatori del turismo a essere vaccinati per poter lavorare. Per passare da un’isola all’altra, poi, è necessario mostrare il certificato di avvenuta vaccinazione».

Ma come funzionano esattamente i corridoi turistici? La Farnesina ne ricapitola le istruzioni sulla sua pagina Viaggiare Sicuri.

Bisogna innanzitutto specificare che, oltre a quanto previsto dalla legge italiana, è necessario che i viaggiatori continuino a rispettare le disposizioni previste per l’ingresso dalle autorità locali dei Paesi di destinazione (ad esempio, compilazione di formulari di salute pubblica o di localizzazione del passeggero, se richiesti).

Inoltre, sono autorizzati a usufruire dei corridoi turistici esclusivamente i viaggiatori muniti di certificazione che attesti il completamento del ciclo vaccinale o, in alternativa, certificazione di avvenuta guarigione.

I viaggiatori devono, inoltre, presentare al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque è deputato a effettuare i controlli, l’attestazione rilasciata dall’operatore turistico, denominata “Travel Pass corridoi turistici”, contenente le informazioni relative agli spostamenti, alla permanenza presso le strutture e alla polizza Covid, che è dunque obbligatoria.

Il viaggiatore deve anche sottoporsi a un test molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti la partenza. Se la permanenza all’estero supera i sette giorni, dovrà invece sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico in loco; test molecolare o antigenico obbligatorio anche prima di rientrare in Italia, nelle 48 ore precedenti l’imbarco. All’arrivo in aeroporto in Italia, è necessario sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico, con risultato negativo. Questo test, dal 1 febbraio 2022, può essere effettuato anche entro le ventiquattro ore successive al rientro nel territorio nazionale, con obbligo di isolamento fiduciario fino all’esito dello stesso.

Nell’ambito della sperimentazione dei “Corridoi turistici Covid-free”, gli operatori turistici comunicano ai competenti Uffici del ministero della Salute, almeno cinque giorni prima del loro ingresso, la lista dei passeggeri che fanno rientro sul territorio nazionale, nonché dei singoli Paesi di provenienza e degli aeroporti di arrivo.

Se tutti i passaggi su elencati sono rispettati, i viaggiatori saranno esentati dagli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario.

L'Autore

Roberta Moncada
Roberta Moncada

Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.

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