Cuba riparte dalla ricettività: 26 nuove strutture entro il 2020

by Maria Grazia Casella | 13 Febbraio 2020 7:00

Investimenti per 3 miliardi di dollari, oltre 4 mila camere alberghiere e progetti per nuove strutture ricreative e per il tempo libero. Nonostante il perdurare dell’embargo da parte degli Stati Uniti, non si arrestano i programmi di sviluppo e modernizzazione dell’offerta turistica di Cuba.

Tuttavia la destinazione caraibica ha chiuso il 2019 con un -9,2% per quanto riguarda gli arrivi internazionali, che sono stati 4.275.561 in totale, di cui 133.436 dall’Italia, cifra ben al di sotto delle previsioni, come ha commentato Barbara Cruz, direttore marketing del Ministero del Turismo di Cuba, nel corso della Noche Cubana tenutasi durante la Bit: «questi dati sono certamente la conseguenza dell’intensificazione del blocco economico, finanziario e commerciale da parte degli Stati Uniti nei confronti del nostro paese, che include il divieto per le navi da crociera di entrare a Cuba e la sospensione dei voli charter, che possono solo raggiungere l’Havana e non le altre province del paese».

Sulle sfide imposte dal blocco economico e sull’importanza del turismo come fattore fondamentale dello sviluppo del paese si è soffermato anche l’ambasciatore cubano José Carlos Ruiz: «cosa possiamo fare per aumentare il turismo dall’Italia, paese dal grande potenziale? Dobbiamo far conoscere di più le attrattive e i pilastri della nostra offerta: un lavoro che dobbiamo fare insieme, strutture, tour operator, agenzie di viaggi, comunicatori. Da parte nostra continueremo a impegnarci per fare in modo che l’Italia sia più presente nel nostro turismo e siamo sicuri che in futuro avremo risultati migliori».

A fronte di investimenti per oltre 3 miliardi di dollari, nel 2019 sono stati inaugurati una serie di alberghi di alto livello, tra cui l’Hotel Melià Internacional a Varadero, l’Hotel Paseo del Prado con 250 camere sul Malecòn dell’Havana, l’Hotel Paradiso Los Cayos a Cayo Santamaria, l’Hotel Kempinski con 245 camere e il Muthu Hotel, nuovo prodotto da 248 camere dedicato alla comunità Lgbt, a Cayo Guillermo, mentre a Cayo Cruz, a nord di Camaguey, è stato aperto il primo hotel con 546 camere.

Ulteriori 26 strutture ricettive saranno inaugurate entro il 2020, per un totale di altre 4200 camere. Tra queste l’Hotel Melià Trinidad Playa, l’Hotel Iberostar Ancòn, l’Hotel Iznaga Palace, l’Hotel La Pompa e il primo hotel a Ramon de Antilla, a Holguin.

Grande attenzione è riservata alla spiaggia di Varadero, sede quest’anno della Fiera Internazionale del Turismo FITCuba 2020 presso Playa Azul, dove è in progetto anche la realizzazione del primo parco tematico ad alta tecnologia dell’isola. «Lavoriamo per garantire che Varadero sia riconosciuta quale seconda migliore spiaggia del mondo – ha sottolineato Cruz – ma il nostro obiettivo ora è farla arrivare al primo posto».

Intanto, in tutto il paese prosegue il processo di informatizzazione che entro il prossimo inverno dovrebbe dotare le principali destinazioni turistiche di connessione wifi, un servizio già incluso in numerosi hotel. In programma c’è anche il rinnovamento della flotta di auto a noleggio con l’entrata in servizio di 5mila nuove vetture che andranno a potenziare il servizio Flexi Fly and Drive. Una novità riguarda anche il settore Micw, con la prima fiera internazionale del turismo e della salute prevista per ottobre.

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