Crollo della pubblicità in Italia, ma nel turismo aumenta del 12%

15 Luglio 13:16 2019 Stampa questo articolo

Cinque mesi più che deludenti per gli investimenti pubblicitari in Italia, che fanno scattare un primo campanello d’allarme per il consuntivo semestrale ed anche quello annuale. Secondo le elaborazioni della società specializzata Nielsen, infatti, da gennaio a maggio si è registrato un calo complessivo del -4% degli investimenti. A dir poco preoccupante il crollo di periodici e quotidiani, rispettivamente con -15% e -10%, mentre le uniche due voci in positivo risultano essere il digital e la radio con un +2%. Nello specifico l’analisi relativa all’intero universo del cosiddetto web advertising chiude addirittura con un +8,6%.

Riguardo ai settori merceologici, comunque, il turismo e tempo libero è uno dei pochi ambiti dove si registra un incremento a doppia cifra (+12%) mentre crollano le telecomunicazioni e i prodotti casalinghi (entrambi a -18%). La chiave di lettura di questi numeri da parte degli analisti della Nielsen, è strettamente legata alle vicende socio-politiche del nostro Paese, dove regna una crescente incertezza che induce il consumatore a comprimere certi acquisti per concentrarsi solo sui servizi. Di conseguenza, anche i produttori e operatori orientano e delimitano i loro investimenti pubblicitari.

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