Trump hotel, prezzi in picchiata e fuga dal brand

29 Novembre 10:45 2017 Stampa questo articolo

Essere presidente degli Stati Uniti non porta necessariamente vantaggi nella propria attività imprenditoriale. Lo sa bene Donald Trump che, dalla sua elezione alla Casa Bianca, ha visto calare le quotazioni delle sue strutture alberghiere, così come le tariffe per notte.

Secondo una recente ricerca di FairFX, fornitore di valuta e pagamenti con sede nel Regno Unito, riportata dal Telegraph, le tariffe dei Trump hotel hanno infatti subìto uno scivolone dal giorno dell’insediamento del tycoon. Delle 13 proprietà prese in esame, tutte, tranne la località golfistica irlandese Trump Doonbeg, hanno visto diminuire le proprie tariffe tra gennaio 2017 e gennaio 2018.

Mediamente, il calo è stato del 36%. Il costo per una notte al Trump Las Vegas è sceso addirittura del 63% rispetto allo scorso anno. Secondo FairFX, infatti, una stanza nella proprietà di Las Vegas, che a gennaio per due notti costava circa 844 dollari, ora può essere acquistata per circa 314 dollari. E lo stesso vale per gli hotel Trump Washington D.C., Trump Doral, Trump Turnberry e Trump Vancouver, che hanno visto i prezzi dimezzati da inizio anno. Una suite executive al Trump Panama, per esempio, costava circa 4mila dollari per due notti, ora può essere prenotata per poco più di mille.

«Gli hotel tagliano le tariffe quando le vendite sono deboli, quindi un calo del costo medio delle camere riflette una riduzione della domanda», ha sottolineato Nick Trend, giornalista travel del Telegraph. Ma altri fattori hanno concorso alla diminuzione delle tariffe degli hotel come il dollaro forte, che ha portato a una diminuzione del turismo negli Stati Uniti. «Tanto che si sono registrati cali anche negli hotel Trump in Scozia e a Vancouver».

Lo scorso anno alcuni rapporti segnalavano quanto la campagna di Trump stesse danneggiando la sua attività alberghiera. Nonostante il presidente americano non gestisca più gli hotel che portano il suo nome, non ha però ceduto tale attività, alimentando il problema del conflitto di interessi. Inoltre, dal suo insediamento i Trump hotel sono stati oggetto di atti di vandalismo e proteste.

Uno stato di cose per alcune strutture così negativo da decidere, in certi casi, di rescindere i contratti per la brandizzazione: dopo il Trump Soho di Manhattan, ora a decidere di cambiare nome è anche il Trump Ocean Club International Hotel & Tower di Panama City. Ma l’operazione potrebbe non essere così semplice. La Trump International Hotels ha già fatto sapere di non essere d’accordo con la richiesta, non solo perché non registra le stesse perdite che lamenta la gestione dell’hotel, ma soprattutto perché sarebbe una violazione del contratto a lungo termine che lega la struttura al brand Trump.

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