Crociere Usa, pressing di Clia e Asta per la ripresa a luglio

by Claudia Ceci | 29 Marzo 2021 10:26

La partita sulla ripresa delle crociere negli Stati Uniti per l’estate potrebbe essere ancora aperta. Al momento i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi hanno prorogato il Conditional Sailing Order (pubblicato a ottobre 2020) fino al 1° novembre 2021, ribadendo che la ripresa delle operazioni dovrà essere graduale per mitigare il rischio di diffusione del Covid-19.

Una decisione che ha sollevato le proteste di Clia (Cruise Lines International Association) e Asta (American Society of Travel Advisors). Le associazioni hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali chiedendo al governo americano di revocare le restrizioni e consentire la graduale ripresa delle crociere dai porti statunitensi dal 1° luglio 2021.

«Negli ultimi mesi è iniziata la ripresa delle crociere in sicurezza in Europa e Asia, che ha fatto viaggiare complessivamente 400.000 passeggeri – dice Kelly Craighead, presidente e ceo di Clia – Viaggi che sono stati completati con successo grazie ai rigidi  protocolli, modello per il settore. Una testimonianza dell’esperienza del settore, acquisita in più di mezzo secolo, nel coordinamento dei movimenti di ospiti ed equipaggio, nell’organizzazione efficiente di imbarchi ed escursioni e nella progettazione di navi tecnologicamente avanzate. E altre crociere sono in programma a fine primavera e in estate nel Mediterraneo e ai Caraibi».

L’associazione ha ricordato che le compagnie adottano misure che vengono implementate in base al mutare delle condizioni sanitarie, il che ha reso la crociera un viaggio sicuro e una delle migliori scelte per viaggiare. Clia attualmente non ha una politica relativa ai vaccini – al momento li considera parte dei robusti protocolli, ma non obbligatori – sebbene alcune compagnie stiano programmando crociere per soli vaccinati.

«L’accelerazione sui vaccini, specie negli Stati Uniti dove il presidente Biden si aspetta che vengano somministrati entro maggio, è un fatto rivoluzionario – aggiunge Craighead – L’obsoleto Conditional Sailing Order, pubblicato cinque mesi fa, non riflette i progressi e il successo comprovati del settore, né l’avvento dei vaccini, e tratta ingiustamente le crociere in modo diverso. Le compagnie di crociera dovrebbero essere trattate come altri settori del turismo, dell’ospitalità e dell’intrattenimento».

Anche Asta ha invitato l’amministrazione Biden a consentire le crociere, citando l’aumento dei tassi di vaccinazione Covid-19 e il fatto che altre attività stiano invece  riprendendo. Il presidente e amministratore delegato di Asta Zane Kerby ha chiesto ai Cdc di «revocare immediatamente le restrizioni sulla navigazione e fissare il 1 ° luglio come data di ripresa dai porti degli Stati Uniti».

Kerby ricorda che «con l’osservanza di adeguati protocolli di sicurezza e distanziamento sociale, è stata autorizzata la ripresa di quasi tutte le altre attività, incluso cenare nei ristoranti, assistere a film ed eventi sportivi, pernottare in hotel e viaggiare in aereo. Inspiegabilmente, tuttavia, il Cdc mantiene le crociere sospese. Nonostante gli standard di igiene e sicurezza già messi in atto dalle compagnie di crociera. Le restrizioni in corso sono ingiustificate dato che le vaccinazioni Covid-19 sono in aumento. Circa il 25% degli americani ha ricevuto almeno una dose, il numero di quelli completamente vaccinati aumenta ogni giorno».

L’ad dell’American Society of Travel Advisors aggiunge che diverse compagnie con sede negli Stati Uniti stanno scegliendo homeport fuori dagli Stati Uniti, come Bermuda, Bahamas e St. Maarten.

Tutto in un momento in cui le persone stanno programmando viaggi estivi. Una ricerca di Asta sui consumatori, infatti, mette in che il 44% degli americani si vaccina per poter viaggiare; mentre l’87% afferma di pianificare un viaggio estivo, molti ne pianificano due. La ricerca ha anche rilevato che oltre il 70% degli intervistati è pronto per una crociera adesso.

«Ci aspettiamo che gli americani inizino le crociere volando verso i Caraibi, invece che direttamente da Miami o Fort Lauderdale – aggiunge Kerby – Queste isole lungimiranti sono ora il porto di partenza di alcune delle più grandi navi da crociera. Al contrario, l’inazione del Cdc nel rimuovere le restrizioni alle crociere mette a repentaglio le comunità nel sud della Florida, fino ad ora capitale mondiale delle crociere. I porti degli Stati Uniti creano centinaia di migliaia di posti di lavoro. Nel 2019, le agenzie di viaggi hanno ricavato 12,3 miliardi di dollari dalla vendita di crociere».

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