Crociere, l’effetto Covid spinge gli investimenti sulle navi green

11 Settembre 10:10 2020 Stampa questo articolo

Le compagnie crocieristiche hanno investito oltre 23,5 miliardi di dollari – di cui 1,5 negli ultimi 12 mesi – in navi con nuove tecnologie e carburanti più puliti, maggiormente efficienti e con meno emissioni. È quanto emerge dal rapporto Global Cruise Industry Environmental Technologies and Practices realizzato da Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica, in collaborazione con Oxford Economics.

La crisi legata alla pandemia non ha dunque fermato gli investimenti in tecnologia ambientale da parte delle compagnie di crociere, che anzi continuano a crescere.

Le navi da crociera rappresentano meno dell’1% della flotta marittima mondiale, ma sono all’avanguardia nell’adozione di tecnologie poi successivamente utilizzate dall’intero settore dello shipping. Tra l’altro, le compagnie Clia sono state le prime a impegnarsi ufficialmente per ridurre, entro il 2030, le emissioni di Co2 del 40% rispetto ai livelli del 2008, in linea con i diktat di Bruxelles.

Un altro effetto del blocco del settore per oltre cinque mesi, ovvero la dismissione e la vendita di alcune delle navi più vecchie – come accaduto per Costa Victoria e Costa NeoRomantica – può paradossalmente trasformarsi in opportunità, con la sostituzione di queste unità con altre più nuove ed ecologiche.

«Abbiamo ovviamente lavorato per affrontare e superare la pandemia, ma le compagnie non hanno mai abbandonato il loro impegno ambientale – ha dichiarato Kelly Craighead, presidente e ceo di Clia – Con oltre 23 miliardi di dollari investiti in navi con nuove tecnologie e carburanti più puliti, sistemi di depurazione dei gas di scarico e alimentazione a gas naturale liquefatto (Gnl), posso solo immaginare cosa riusciremo a fare insieme nei prossimi dieci anni».

Tra i risultati più importanti del report:

  • il 49% delle nuove navi in costruzione avrà come combustibile primario il Gnl, che ha emissioni di zolfo pari quasi a zero. Rispetto al 2018, l’aumento complessivo di navi alimentate a gas naturale liquefatto è raddoppiato (+51%)
  • Sistemi di depurazione dei gas di scarico (Egcs): oltre il 69% della flotta utilizza sistemi di depurazione dei gas di scarico, allo scopo di soddisfare e superare i requisiti Imo sulle emissioni aree (+25% rispetto al 2018). Inoltre, il 96% delle nuove costruzioni non a Gnl avrà installati questi sistemi Egcs, con un aumento del 21% rispetto al 2019
  • il 99% delle nuove navi ordinate sarà dotato di sistemi avanzati di trattamento delle acque reflue (portando la capacità globale al 78,5%)
  • sempre più navi sono equipaggiate con tecnologie che consentono l’alimentazione da terra: l’elettrificazione a terra è un’innovazione che consente di spegnere i motori durante l’ancoraggio. Il 32% della attuale flotta (+13% dal 2019) ha installati sistemi per operare con elettricità da terra nei 14 porti del mondo in cui esiste questa possibilità. Il 75% delle prossime navi sarà dotato di questa tecnologia.

Per entrare nel merito, con alcuni esempi, Msc Crociere ha confermato il suo impegno a zero emissioni di carbonio anche per il 2020 e ha confermato l’ordine di 3 navi Gnl su 3 navi in costruzione (nonostante il calo del traffico dovuto alla pandemia). La compagnia ha anche stipulato una joint venture a Malta con un cantiere navale che si concentrerà sulla manutenzione delle navi a gas naturale liquefatto così come su altre tecnologie ambientali.

E ancora, Carnival doveva ridurre le emissioni del 25% entro il 2020, ma ha raggiunto questo obiettivo già nel 2017. Ora punta a ridurre entro il 2030 le emissioni di carbonio del 40% sulla base di uno scenario di riferimento del 2008.

Hapag Lloyd ha testato l’alimentazione da terra ad Amburgo negli ultimi mesi approfittando del periodo in cui non c’erano passeggeri a bordo

Questi progressi confermano la visione di Clia, che è quella di bilanciare la crescita e lo sviluppo con la salvaguardia dell’ambiente.

«Le compagnie lavorano ogni giorno per aumentare i loro sforzi per un turismo responsabile – ha aggiunto Adam Goldstein, presidente di Clia Global – Inoltre, sono consapevoli che maggiori investimenti in ricerca servono a identificare e produrre nuovi carburanti e sistemi di propulsione. Per questo Clia, insieme ad altri partner del settore, ha proposto di istituire e finanziare con 5 miliardi di dollari un Consiglio di Ricerca e Sviluppo per sviluppare nuove tecnologie pulite e raggiungere così gli obiettivi fissati dall’Imo».

Ukko Metsola, nuovo direttore generale di Clia Europe, ha spiegato che «l’entità degli investimenti necessari per lo sviluppo di tecnologie a zero emissioni di carbonio da parte del settore è immensa. Il rapporto Clia dimostra che le compagnie proseguono nel loro impegno per l’innovazione, in particolare a livello europeo. L’Unione europea ha infatti l’obiettivo di trasformare la sfida del cambiamento climatico in una opportunità economica attraverso una crescita verde e sostenibile e l’industria crocieristica lavora per essere un partner costruttivo in tal senso, con impegno preciso a implementare nel percorso già intrapreso da tempo, che è quello di arrivare a zero emissioni».

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Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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