Le ambizioni della Croazia, tra sostenibilità e turismo 4.0

25 Gennaio 07:00 2019 Stampa questo articolo

La Croazia è ormai una certezza nel turismo europeo: nel 2018, solo dall’Italia, ha accolto 1,3 milioni di viaggiatori che hanno fatto registrare 5 milioni di pernottamenti. Numeri, questi, ufficializzati dal sottosegretario al Turismo del governo croato Tonoi Glavina, nel corso dell’incontro con i consiglieri nazionali di Fiavet riuniti a Zagabria all’Hotel Esplanade, cinque stelle d’eccellenza e giusto orgoglio della città.

«La collaborazione stretta con gli agenti di viaggi italiani – ha commentato Glavina subito dopo l’annuncio dell’aggregazione dell’ente turistico croato nella federazione – è strategica per il nostro ulteriore sviluppo ricettivo: quest’anno, con un bando internazionale, abbiamo messo in atto una politica di incentivi dei collegamenti marittimi tra Italia e Croazia e confidiamo, dal prossimo anno, di raccoglierne i benefici, perché il bacino italiano rappresenta uno dei cinque bacini più importanti e promettenti per il nostro turismo».

La stessa direttrice dell’ente turistico croato in Italia, Viviana Vukelic, è pronta ad attivare «qualsiasi forma di collaborazione con tour operator e agenti di viaggi italiani per incentivare le visite di italiani, magari sfruttando il ricco calendario di eventi in Croazia, che vanno dai festival musicali agli appuntamenti sportivi, fino a feste di grande appeal come l’Avvento a Zagabria che per tutto il mese di dicembre attira migliaia di turisti stranieri».

Ma è altrettanto chiaro che una politica dei trasporti appare essenziale per consolidare i flussi dal nostro Paese: e non a caso, il governo croato spera di potenziare anche i collegamenti aerei. Attualmente Volotea, easyjet, Croatia Airlines e Ryanair assicurano alcune tratte, come la Roma-Spalato, la Milano-Spalato e da aprile la Milano-Zagabria e la Milano-Zara. Ma si può fare molto di più, specialmente per i bacini di traffico del sud Italia che altrimenti sono tagliati fuori da ogni possibilità di sviluppo.

Così, il governo all’ente del turismo croato non risparmia risorse: il budget annuale è salito a 45 milioni di euro, che sono davvero un bel tesoretto da spendere attraverso 16 uffici esteri (a breve si aggiungeranno nuove sedi a Los Angeles e in Corea) nei mercati di riferimento tra i quali figurano Germania e Usa, ma anche la Cina.

E la capofila di questa offensiva promozionale nel turismo è proprio Zagabria, miglior destinazione  per citybreak della Croazia, con un’area urbana a wifi gratuito e ricca di caffè e ristoranti per giovani e leader delle perfomance turistiche, con 1,4 milioni di arrivi (+9% rispetto al 2017) e 2,5 milioni di pernottamenti. Dall’Italia, la città vanta quasi 62mila arrivi e 122mila pernottamenti.

Le potenzialità di Zagabria sono espresse in modo eclatante anche dalle perfomance del suo aeroporto, che oltre a essersi aggiudicato il titolo di scalo più avanzato d’Europa agli Airport Services Quality Awards, ha tagliato il traguardo di 3 milioni di passeggeri annui che fino a qualche anno fa era un sogno degli amministratori locali.

Dunque, in Croazia si pensa al turismo quale motore per la rapida evoluzione del Paese, che già ora può contare su un settore turistico che vale il 16% del Pil, destinato a diventare il 18% entro i prossimi due anni. E per farlo il governo ha scelto anche la strada della sostenibilità: il sottosegretario Glavina ha dichiarato: «Noi croati amiamo pensare al nostro Paese proiettato nel mercato dei viaggi internazionali quale destinazione educata: da qui una tassa di soggiorno che in parte viene già utilizzata a sostegno di azioni di tutela ambientale, e ancora una politica di diversificazione e delocalizzazione per prevenire fenomeni di overtourism come a Dubrovnik che deve e vuole gestire al meglio il traffico crocieristico, senza penalizzarlo. Uguale costruttiva volontà la utilizzeremo anche per snellire eventuali affollamenti alle dogane e decongestionare, ad esempio, i picchi di traffico autostradale».

In altre parole, la Croazia è una nazione europea che vuole giocare a pieno titolo un ruolo di primo piano nel turismo che verrà. E i numeri, li ha già tutti.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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