Crisi e aiuti di Stato: i conti delle compagnie Ue

Crisi e aiuti di Stato: i conti delle compagnie Ue
11 Novembre 10:02 2020 Stampa questo articolo

Le big del trasporto aereo europeo continuano a detenere livelli di liquidità significativi a distanza di otto mesi dall’inizio della pandemia. Soprattutto Air France-Klm, Lufthansa, International Airlines Group (Iag) e Ryanair possono ancora disporre di abbondante cash, con importi che vanno dai 4,5 miliardi di euro ai 12,4 miliardi di euro.

Il Gruppo Air France-Klm, in particolare, è in testa alla classifica – elaborata dal portale spagnolo Preferente – con 12,4 miliardi di euro di liquidità o linee di credito disponibili. Tuttavia, è quello che ha beneficiato del maggior volume di aiuti di Stato, dal momento che i governi francese e olandese hanno iniettato nelle loro compagnie di bandiera una cifra complessiva di circa 10,4 miliardi di euro. E non è finita, perché secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe già allo studio una ulteriore ricapitalizzazione della holding franco-olandese, con un possibile aumento della partecipazione dell’Eliseo.

Lufthansa è invece al secondo posto con 10,1 miliardi di euro, di cui 6,3 miliardi di euro corrispondono a “misure di stabilizzazione in Germania, Svizzera, Austria e Belgio non ancora utilizzate”. Il Gruppo, che dichiara di aver effettuato rimborsi per 2.000 milioni di euro nel terzo trimestre, ha goduto del più grande piano di salvataggio approvato dal governo tedesco, con 9 miliardi (sei in azioni e una garanzia pubblica per un prestito di altri tre miliardi). Il suo indebitamento netto alla fine del terzo trimestre è di 8,9 miliardi di euro, rispetto ai 6,7 miliardi che aveva al 31 dicembre 2019.

Il podio di questa speciale ranking è completato da International Airlines Group (Iag), che  ha più liquidità rispetto all’inizio della crisi del Covid-19. La holding guidata da British Airways e Iberia dispone infatti di 9,34 miliardi di euro di cassa, superando di 90 milioni il prestito ricevuto dallo Stato, in coincidenza con l’inizio della pandemia. La capogruppo di Iberia, che a differenza dei suoi due maggiori concorrenti non ha ricevuto (o richiesto) un piano di salvataggio statale, chiude il terzo trimestre con un debito netto di 11.096 milioni, rispetto ai 7.571 milioni del 2019.

Infine, la low cost irlandese Ryanair si vanta di avere “uno dei bilanci più solidi del settore”, con un rating di credito BBB (S&P e Fitch). Al 30 settembre, il vettore supera i 4.500 milioni di euro in contanti, oltre ad avere una flotta del valore di circa 7.000 milioni di euro.

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