Crisi come occasione di rilancio: l’ottimismo dei vertici Fto

02 Aprile 14:37 2020 Stampa questo articolo

«Quando ripartiremo avremo bisogno tutti di tutti, e ci sarà un nuovo dialogo tra gli attori della filiera turistica». È la consapevolezza di Franco Gattinoni, che guarda con fiducia al dopo coronavirus e immagina una «nuova era delle agenzie di viaggi», inserite in un contesto più consapevole, probabilmente più sano di quello degli ultimi anni, e «anche se ne avremmo fatto volentieri a meno», ripartire prendendo gli spazi positivi aperti da questa crisi sarà l’unica cosa che conta, e riconquistare terreni persi, come «le commissioni sulla biglietteria aerea, sarà importante».

Fondamentale la spinta sul turismo interno, «così come la continuità del business travel, che date le necessità delle aziende credo che sarà il primo a riprendersi – spiega Luca Patanè, numero uno di Uvet e presidente di Fto, che ha organizzato un webinar per aggiornare il comparto sull’attuale situazione del mercato – Dobbiamo credere nel nostro lavoro, ricordandoci che ora le priorità sono le responsabilità che abbiamo verso i nostri dipendenti e le loro famiglie. E quando questo momento sarà finito dovremo essere pronti, perché la voglia di partire resterà inalterata, anzi sarà più elevata.

La preoccupazione di Patanè, affrontata però con grande lucidità e determinazione, è la stessa che prova Gattinoni, che si autodefinisce un grande ottimista per natura, ma che in questo caso opta per un approccio più realista e ribadisce l’importanza del sostegno alla propria azienda (agenzie comprese) in termini di ammortizzatori sociali e anche di costi come quelli legati agli affitti, senza tralasciare il ruolo rilevante delle associazioni di categoria. «Un tema assai discusso è quello relativo ai voucher – aggiunge il presidente di Gattinoni Mondo di Vacanze e vice presidente di Fto – Ritengo che una delle cose più interessanti previste nei decreti ministeriali sia riconoscere questa opportunità di rimborso per tutti i passaggi interni tra fornitori, adv e cliente finale. È chiaro che quest’ultimo preferisce i soldi, ma l’emissione del voucher, che al momento ritengo sia l’unica buona idea del ministro Dario Franceschini, ci permette di non dissanguare ulteriormente il turismo trattenendo un po’ di cassa. I clienti? Anche quelli. Li rivedremo e riprendermo i contatti».

Turismo in primo piano, almeno questo sarebbe l’auspicio, nel decreto di aprile. «Il cura Italia è nullo per noi – afferma Patanè – Come al solito siamo stati dimenticati. Ora stiamo lavorando per cercare di metterlo in primo piano il più possibile. Va ricordato che il nostro interlocutore è il Mibact, un ministero senza portafoglio, che poi deve riportare agli altri ministri. Non è semplice il percorso. Noi le nostre richieste le abbiamo presentate».

Ma l’impulso determinante, dice Patanè, presente ai vari tavoli anche con Confturismo e Blue Panorama, arriverà dal trasporto aereo: «da lì nasce un po’ tutto. E allo stato attuale la maggior parte dei vettori ha massimo tre mesi di liquidità; il modello sta cambiando radicalmente con gli interventi di Stato. C’è un momento di grande debolezza sui collegamenti che comporterà un rallenatamento sull’estate molto pesante. Prima si risolve il problema delle compagnie aere, prima si riparte. Iata dice che il 2021 si riprenderà, ma bisogna arrivarci».

Infine, tanta, ma tanta comunicazione: «Dobbiamo uscire dalla crisi in maniera più unitaria – conclude Stefano Dall’Ara, a capo di Robintur Travel Group e anche lui alla vice presidenza dell’associazione diretta da Gabriele Milani – Attualmente la rappresentanza è troppo frazionata. Noi crediamo che gli agenti di viaggi abbiano un futuro importante ma devono essere disposti a guardarsi dentro e a innovarsi. Ci sarà la necessità di interpretare al meglio i bisogni futuri dopo il coronavirus. Siamo con voi, ma dovete aiutarci, stimolarci e seguirci».

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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