Convention bureau Roma e Lazio, ecco i piani 2019

18 Gennaio 10:19 2019 Stampa questo articolo

Oltre 750 buyers incontrati, sette fiere internazionali, oltre a workshop, fam trip dedicati e due missioni a New York e a Shangai, mercati considerati di notevole interesse. Cresce il Convention bureau di Roma e Lazio e, a un anno e mezzo dalla sua nascita, illustra traguardi e obiettivi in occasione della prima assemblea dei soci del 2019.

Nato nel giugno del 2017 su impulso di Confesercenti Roma, Federalberghi e Confcommercio Roma, Federcongressi&eventi e Unindustria e sostenuto da Roma Capitale e Regione Lazio, il Convention bureau ha chiuso il 2018 con 120 tra soci e partner, grazie all’ingresso di 36 nuove imprese. Tra le new entry, anche l’auditorium Parco della Musica, Bluevents, First trace, Grand hotel Palace, Hotel De Russie, Nh Hotel group, Kuoni e Unconventional Rome tours.

L’idea da cui è nato il Convention bureau è proprio quella di sviluppare il mercato Mice, un settore che vede Roma tra le prime venti città del mondo e che in Italia nel 2018 ha generato una spesa stimata in 40,4 milioni di dollari e si valuta che, nel 2028, raggiungerà i 45,1 milioni. Nel mondo, lo scorso anno il Mice ha visto 1,5 miliardi di persone partecipare a eventi, generando una spesa di 1,07 trilioni di dollari e occupando 10,3 milioni di persone.

«Una persona in viaggio di lavoro genera sul territorio una spesa che può essere anche dieci volte quella di un normale turista e, in una fase come questa in cui si cerca di qualificare gli arrivi in città affollate e messe a dura prova dal turismo di massa come questa, possiamo svolgere un ruolo centrale di riqualificazione dell’offerta – spiega Onorio Rebecchini, presidente del Convention Bureau – Rappresentare Roma e il Lazio non è difficile perché nell’immaginario internazionale costituiscono, insieme, la primissima scelta, come dimostra l’alto numero delle richieste per l’organizzazione di eventi. Tuttavia, occorre una presa di coscienza da parte del territorio che dovrebbe dare risposte tempestive e unitarie a questa domanda, che altrimenti è destinata ad arenarsi».

Già molto fitto il calendario per il 2019 che vede il Convention bureau partire con un bilancio di 300mila euro provenienti dai soci, oltre ai 400mila euro del tavolo Calenda-Raggi sul commercio ed estero, da spalmare su 18 mesi così come ulteriori 700mila euro arrivati da un bando regionale. Dal 7 al 9 novembre sarà Roma a ospitare l’edizione 2019 dell’Italy at hand, manifestazione che rappresenta l’espressione dell’artigianato made in Italy. La Capitale è stata scelta anche da Mpi, la più diffusa associazione mondiale di eventi, per la prossima convention annuale, in programma dal 5 al 7 luglio 2019.

L’assemblea dei soci ha dato il via anche al nuovo Programma Ambassador del Convention bureau, che vede le eccellenze accademiche di Roma e del Lazio diventare ufficialmente veicoli di accoglienza e testimonianza del valore dell’offerta del territorio. A premiare gli ambasciatori, l’assessora regionale al Turismo Lorenza Bonaccorsi. «Dall’inizio ci siamo detti di fare sistema – ha aggiunto – Perché le istituzioni come compito principale hanno quello di amministrare bene e anche di farlo tutti insieme per unire tutte le forze e le energie che ci sono. I risultati stanno arrivando e arriveranno sempre di più».

Ma cosa amano fare i professionisti che vengono a Roma per partecipare a un evento o un convegno? Tra le esperienze più richieste, il Dolce vita tour, il Viaggio nei Fori, una visita privata ai Musei Capitolini e anche il tour in risciò, segway o in bicicletta a Villa Borghese.

L'Autore

Serena Martucci
Serena Martucci

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