Così Futura Vacanze reinventa il villaggio

by Antonella Caporaso | 10 Giugno 2019 12:19

Con l’hashtag #LaTuaEstateaColori, il t.o. romano Futura Vacanze ha dato il via ufficiale all’estate italiana 2019. Location scelta per il grand opening è la Calabria con il resort Baia degli Dei, preso in gestione da 2 anni. Una struttura da 218 camere, in prossimità de Le Castella, con accesso diretto al mare.

«Il claim è stato declinato in quattro colori – verde, giallo, blu e rosso – a cui sono stati associati quattro villaggi ciascuno per un totale di 16 Futura Club» afferma Giorgio Lotti, direttore commerciale di Futura Vacanze.

Il colore si tramuta in esperienza e valori, come l’accoglienza e lo stare insieme, che il t.o. vuole trasmette alla clientela in modo da rendere le strutture facilmente riconoscibili.

ACCESSO AL MARE ANCHE ALL’ESTERO. Ma oltre alla filosofia c’è di più. «Puntiamo ad esempio sulla vicinanza al mare. Anche le tre strutture all’estero di Futura Vacanze (in Egitto e in Grecia, ndr), inaugurate quest’anno, hanno un facile accesso alla spiaggia. La scelta di un club è fatta in base a questa prerogativa», spiega Lotti.

«A Sharm El Sheikh in genere i resort hanno l’ingresso al mare con dei pontili per superare la barriera corallina, ma il nostro target sono le famiglie e diventerebbe complicato accedervi. Per questo, abbiamo scelto il Laguna Vista con affaccio diretto su Nabq Bay – spiega il direttore commerciale – Stesso discorso vale per il Brayka Bay di Marsa Alam, immerso in una baia naturale riparata dal vento. Infine l’Eurovillage di Kos ha accesso su una spiaggia di sabbia, mentre altrove sull’isola ci sono i ciottoli».

VILLAGGI SU MISURA. Tutti i club puntano, poi, sull’integrazione con il territorio offrendo un paniere di escursioni. Un esempio? La visita alla fabbrica di liquirizia calabrese Amarelli per chi soggiorna all’Itaca Nausicaa di Rossano Calabro. Le attività extra sono presenti in catalogo e si possono prenotare solo in loco, a beneficio del cliente che si vede la vacanza cucita addosso.

«L’evoluzione del prodotto ci ha portato a realizzare vere e proprie Academy, come le lezioni di cake design. Un plus che dà alle agenzie l’opportunità di organizzare gruppi a tema, ad esempio», sostiene Giorgio Lotti.

Un tailor made ancora più “spinto” se si pensa che, per riempire le code delle stagione, Futura è disponibile a mettere in pratica le idee proposte dalle singole agenzie di viaggi, sulla base delle richieste dei viaggiatori. Eventi che vanno dallo sport alla religione, come nel caso dell’Itaca Nausicaa che ospiterà un gruppo di preghiera di religiosi polacchi.

«Abbiamo un prodotto in grado di accogliere qualsiasi tipo di iniziativa personalizzabile. Dobbiamo far sì che ci siano attività extra, sia all’interno che all’esterno del villaggio, che consentano di renderlo attivo anche nei periodi di spalla. Su questo fronte, bisogna stimolare le agenzie a essere più attive», conclude in merito Lotti.

BOOKING IN RIPRESA. Reduce dal rallentamento del booking dopo Ferraprile, l’andamento delle prenotazioni è ora in netta ripresa. Ma com’è suddivisa la “torta” delle vacanze? «Il 90% del fatturato è legato al Mare Italia. Bene soprattutto l’advanced booking sulla Sardegna, destinazione il cui prezzo medio è più alto e le promo, quest’anno prolungate, fanno più gola rispetto ad altre mete», chiarisce Lotti.

Le vendite Futura si concentrano soprattutto al nord, dov’è stata pianificata una campagna pubblicitaria: pagine con le offerte di stagione acquistabili, poi, in agenzia e tramite i network di cui siamo partner.

E per le adv più attive, c’è la campagna Futura First che, dallo scorso gennaio, premia i punti vendita che hanno realizzato i migliori risultati.

CACCIA A NUOVE STRUTTURE. «Oggi sono 17 i Futura Club, 16 al mare e uno in montagna, e uno degli effetti negativi del rallentamento delle prenotazioni è che effettivamente non abbiamo avuto il tempo di pianificare per il prossimo anno perché siamo ancora concentrati su questa stagione – prosegue il manager – Comunque, in generale, non cerchiamo destinazioni ma strutture che possano diventare club. È l’opportunità che crea il prodotto».

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