Corruzione, 3,6 miliardi da Airbus per chiudere le cause

03 Febbraio 15:13 2020 Stampa questo articolo

Airbus pagherà un maxi assegno da 3,6 miliardi di euro per chiudere le cause per corruzione aperte in Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Il colosso di Tolosa ha raggiunto un accordo definitivo di patteggiamento con il Parquet National Financier transalpino, il Serious Fraud Office del Regno Unito e il Department of Justice degli Stati Uniti, a proposito di una serie di contenziosi aventi tutti per minimo comune denominatore questioni legate alla violazione delle leggi in materia di corruzione.

Airbus è, infatti, sotto indagine da parte delle autorità francesi e britanniche per sospetti casi di corruzione nell’ambito delle vendite di aerei nell’arco di un decennio (avrebbe effettuato pagamenti illeciti a intermediari per aggiudicarsi contratti a livello globale). Inoltre, deve fare i conti con indagini negli Stati Uniti per presunte violazioni dei controlli sulle esportazioni. Stando a quanto hanno fatto sapere le autorità francesi, il maggiore produttore di aerei mondiale ha già raggiunto un’intesa da 2,08 miliardi di euro con i procuratori di Parigi, mentre la parte restante, circa 1,5 miliardi di euro, sarà versata alle autorità britanniche (circa 984 milioni) e statunitensi (circa 526 milioni).

Guillaume Faury, amministratore delegato di Airbus, ha commentato: «Gli accordi approvati con le autorità francesi, britanniche e statunitensi rappresentano una pietra miliare molto importante per noi, consentendo ad Airbus di progredire e crescere ulteriormente in modo sostenibile e responsabile. Le lezioni apprese consentono ad Airbus di posizionarsi come il partner fidato e affidabile che vogliamo essere. Airbus continuerà a collaborare con le autorità in futuro, in base agli accordi, e ad installare una forte cultura etica e di conformità all’interno dell’azienda».

 

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Giorgio Maggi
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