Coronavirus, l’extra-alberghiero fa fronte comune

28 Febbraio 13:10 2020 Stampa questo articolo

Chiediamo al sindaco di Milano, alla Regione e al governo, soprattutto, di prevedere urgentemente misure a sostegno dell’intero comparto turistico: un visitatore – per piacere o per lavoro – è un valore culturale, sociale ed economico per il territorio, non solo per il proprietario o gestore delle mura in cui passerà la notte”. È quanto scritto, con una nota congiunta, da Sweetguest, Altido, Italianway e Wonderful Italy, a difesa del comparto extra-alberghiera e dei suoi clienti.

La settimana vissuta, si legge nella comunicazione divulgata sui propri canali, “è stata un incredibile viaggio di emozioni, individuali e collettive. La confusione iniziale per i primi contagi in Lombardia e a Milano ha poi fatto largo al panico in molti casi, con le immagini di lunghe code alle casse e scaffali vuoti nei supermercati. Da lì, la città di Milano, e con lei il Paese di cui è locomotiva economica da anni, è sembrata bloccarsi. Primi settori fra tutti a esser colpiti da questa ondata di racconto negativo ed emergenziale sono stati, come era naturale aspettarsi, l’ospitalità e la ristorazione. La nostra cucina e la nostra accoglienza, messe alle corde da una comunicazione talvolta sproporzionata e troppo allarmistica”.

Le aziende che scrivono, prosegue la nota, “danno lavoro a oltre 1000 persone, tra dipendenti diretti e indotto, e arrivano a generare un giro d’affari che nel 2019 ha raggiunto i 45 milioni di euro. Il tutto costruito in meno di cinque anni. L’Italia deve ripartire subito, e unire alle giuste misure precauzionali e di limitazione del contagio, che anche noi seguiamo con attenzione, un’inversione di tendenza rispetto alla comunicazione laddove questa abbia avuto toni eccessivi”.

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