Torino, record di arrivi e sguardo al turismo internazionale

by Maria Grazia Casella | 13 Gennaio 2020 13:23

Il 2019 è stato un anno record per il turismo a Torino. Lo ha dichiarato la sindaca Chiara Appendino sulla sua pagina Facebook, sottolineando che “gli arrivi totali (1.481.607 persone) sono aumentati del +6,6% rispetto al 2018 (1.389.741), addirittura del +21,5% rispetto al 2016 (1.218.906) e del +37% rispetto al 2015 se si prende in considerazione il solo mese di dicembre (127.637 vs 93.164). Ho sempre sostenuto, ancor prima della campagna elettorale, che Torino aveva un enorme potenziale ancora inespresso e questi numeri lo dimostrano ampiamente”.

I riscontri positivi in campo nazionale e internazionale, l’incremento costante dei visitatori e, di conseguenza, di nuovi investimenti con ricadute sull’economia e l’occupazione, sono il frutto di un costante sforzo per potenziare la competitività del capoluogo subalpino, ed è in quest’ottica che si inserisce il convegno Il turismo internazionale si racconta a Torino. Una giornata per cercare di comprendere come evolve uno dei settori trainanti dell’economia, analizzare le buone pratiche di destinazioni virtuose, farsi ispirare da speaker di alto livello, trarre spunti per rendere sempre più competitiva la destinazione, anche in vista della definizione del nuovo Piano Strategico Regionale del turismo.

«Tutto è partito da una semplice domanda: facciamo il punto sul turismo? Non volevamo rispondere noi a questo interrogativo – ha detto Daniela Broglio, direttore di Turismo Torino e Provincia – snocciolando dati e ricerche di vari Osservatori, ma lasciare la risposta a prestigiose realtà internazionali che sul turismo hanno fatto forti investimenti ottenendo ottimi risultati».

Tra queste spicca sicuramente Copenhagen, promotrice a partire dal 2017 del progetto 10xCopenhagen: una ricerca volta a individuare i fattori che favoriscono o ostacolano la crescita del turismo e il suo impatto sulla capitale danese per delineare le linee guida per uno sviluppo sostenibile del turismo in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Attuata coinvolgendo in primo luogo abitanti e turisti con interviste e focus group, l’analisi di oltre 20mila recensioni su TripAdvisor e 720mila foto su Instagram, «la ricerca ha evidenziato l’esigenza di impostare ogni progetto di crescita e strategie future su un piano di sostenibilità – ha detto Nanna Thusgaard, senior sustainability manager di Wonderful Copenhagen – A cominciare dall’espansione delle aree turistiche oltre i confini del centro cittadino, indirizzando i flussi di visitatori anche verso i quartieri meno frequentati, ampliando l’offerta di attività ed esperienze. Non meno importante è anche orientare i turisti verso comportamenti e consumi responsabili, promuovendo l’utilizzo di prodotti e mezzi di trasporto sostenibili».

I dai emersi sono quindi diventati i punti cardine della campagna Tourism for Good, lanciata con l’ambizione che per il 2030 il turismo in città e nelle aree circostanti abbia un impatto positivo sullo sviluppo sostenibile locale e globale.

Crescita sostenibile è anche la parola d’ordine per Vienna, che l’ha messa al centro della sua Visitor Economy Strategy 2025. «Vienna può vantare una lunga storia di successi come meta turistica – ha affermato Norbert Kettner, managing director di Vienna Tourist Board – Ma il successo non può essere dato per scontato, esso fornisce soltanto una solida base dalla quale intraprendere nuove direzioni». Che per la capitale austriaca riguardano principalmente tre macro aree di intervento: Place Making e Place Marketing, ovvero la creazione di nuove e interessanti location e attrazioni per i visitatori che contribuiranno a una migliore distribuzione degli effetti positivi della ricaduta economica sull’area urbana; Meeting Destination Vienna, il settore congressuale sarà sempre più un punto di forza per spingere la visibilità internazionale e la competitività della città come business location; Smart Solutions per promuovere un uso attento e sostenibile delle risorse naturali e sviluppare soluzioni intelligenti affinché la destinazione continui a offrire alle generazioni future la qualità della vita che la contraddistingue oggi.

Tenendo come anno di riferimento il 2018, per Vienna gli obiettivi per il 2025 sono di aumentare l’impatto economico del turismo da 4 a 6 miliardi di euro, di cui 1,5 derivanti dai pernottamenti, raddoppiare il numero di operatori sostenibili certificati da 112 a 224, ridurre le emissioni inquinanti dei visitatori dai paesi vicini incentivando l’utilizzo del treno sull’auto, portare a 9/10 il tasso di soddisfazione dei visitatori e dei residenti nei confronti del turismo.

In quanto primaria destinazione del turismo d’affari e anche in virtù di questo rinnovato impegno nei confronti dell’ambiente, Vienna è recentemente entrata nel Global Destination Sustainability Index, il programma creato per analizzare, promuovere e rendere più sostenibili le performance di città e destinazioni della meeting industry, comparto turistico che più di ogni altro impatta sull’ambiente.

«Stiamo commettendo ecocidio – è intervenuto Guy Bigwood, managing director Global Destination Sustainability Index – In gioco c’è la nostra stessa sopravvivenza e se non vogliamo andare verso la distruzione dobbiamo ridurre le emissioni di carbonio di almeno il 50% entro il 2030 ed essere neutrali entro il 2050. Ciò presuppone che il settore degli eventi e del turismo ripensi e ridisegni le strategie di business, non solo per diventare più sostenibile, ma anche per rigenerare l’ambiente e le comunità. Come? Integrando la sostenibilità nel core business della propria strategia di sviluppo, promuovendo una “rivoluzione circolare”, ma soprattutto attivandosi per de-carbonizzare il turismo e gli eventi».

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