Congressi ed eventi, tavolo permanente al Mise per la ripartenza

Congressi ed eventi, tavolo permanente al Mise per la ripartenza
02 Novembre 13:18 2020 Stampa questo articolo

Il settore Mice ottiene un tavolo permanente con il governo per la ripartenza in sicurezza dell’intero comparto. A seguito della  manifestazione #SOScongressiEconvegni di martedì scorso in Piazza Montecitorio le associazioni rappresentate sotto il cartello di #Italialive sono state ricevute in un tavolo interministeriale per approfondire le problematiche relative alla filiera dei congressi, delle fiere e degli eventi aziendali. Con i sottosegretari Alessia Morani (Sviluppo Economico), Francesca Puglisi (Lavoro), Lorenza Bonaccorsi (Beni e Attività Culturali), Manlio Di Stefano (Esteri), e il viceministro Antonio Misiani (Mef), sono stati affrontati argomenti di particolare importanza per la event industry anche in relazione al recente decreto Ristori.

Al termine del confronto le associazioni aderenti a #Italialive, presenti all’incontro insieme ad altre sigle, hanno espresso soddisfazione per la sensibilità e l’apertura dimostrate dalle istituzioni governative, dichiaratesi disponibili a valutare con grande attenzione le richieste già in larga parte contenute nel documento inoltrato all’Esecutivo.

Di particolare importanza la decisione di avviare, presso il Mise, un tavolo di lavoro permanente per compiere, insieme, un percorso che porti alla messa in sicurezza prima, e alla ripresa poi, di un comparto particolarmente penalizzato dalla pandemia generata dal covid-19.

Temi del confronto la problematica dei codici Ateco, descrittivi dell’attività professionale delle aziende operanti nella event industry considerate nel recente decreto Ristori. Al vaglio la possibilità di inserire altre categorie non considerate nel Decreto pubblicato il 28/10. Sempre in tema di Decreto è stata considerata la possibilità di valutare l’ampliamento dei ristori dedicati alla event industry e, non da meno, di verificare tutte le strade possibili per sostenere le imprese del settore da un punto di vista finanziario e fiscale.

Chiarito anche il punto relativo ai “congressi e convegni a distanza” che non possono essere una riposta all’emergenza poiché comportano l’abbattimento del 70% del fatturato e una perdita media dell’occupazione del 50%.

Nella nota ufficiale delle associazioni si sottolinea l’importanza di essere riusciti finalmente a sedersi intorno a un tavolo con gli interlocutori più qualificati che rappresenta “un importante punto di arrivo e, allo stesso tempo, di partenza per diffondere il valore dell’industria dei congressi e degli eventi che, ricordiamo, genera un volume di affari di 65,5 miliardi di euro per un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi, e impiega 570 mila addetti. Un’industria che l’epidemia causata dal covid-19 ha bloccato con perdite pesantissime di fatturato, stimate a oltre l’80%, con una conseguente, drammatica, ricaduta sul piano occupazionale. Siamo un’industria in agonia che necessita di essere sostenuta con tutti gli strumenti possibili”.

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