Confindustria: rimbalzo dei servizi (e del travel) nel II trimestre 2022

Confindustria: rimbalzo dei servizi (e del travel) nel II trimestre 2022
01 Giugno 11:17 2022 Stampa questo articolo

Possibile rimbalzo dei servizi nel secondo trimestre 2022, spinto dall’attesa di un recupero più robusto del turismo, grazie al calo di contagi e restrizioni. È quanto emerge dall’ultima congiuntura flash elaborata dal Centro Studi Confindustria, che analizza l’andamento degli indicatori economici.

Se lo scorso anno l’intero 1°semestre 2021 era sostanzialmente andato perso per il settore alberghiero, il settore ha recuperato vitalità, malgrado alcuni mercati esteri siano ancora chiusi.

La presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo torna però a sottolineare il problema legato alla mancanza di personale, che rischia di frenare la ripresa: «Il ritorno all’operatività delle imprese, che speriamo sia definitivo, ha portato purtroppo in luce un problema che già da tempo consideriamo come un’urgenza, ovvero la scarsa reperibilità di forza lavoro da occupare nelle strutture alberghiere – dice – Molte figure professionali, alla luce delle incertezze generate dalla pandemia, hanno scelto di intraprendere percorsi lavorativi nuovi e diversi in altri ambiti capaci di garantire l’occupazione lì dove il turismo invece rimaneva in stallo. Un problema che ha radici lontane, ma che la crisi Covid ha portato a livelli insostenibili».

Tra le cause, «quanti nei lunghi mesi della crisi hanno dovuto scegliere altri lavori, il rallentamento della formazione condizionata dalle norme di contrasto alla epidemia, l’effetto di bonus e indennità che hanno eroso l’attrattività del settore, il cuneo fiscale che ancor più in questo ambito grava comunque come un convitato di pietra sui nostri contratti di lavoro», prosegue la presidente.

Il rapporto Ocse “Taxing wages 2022” riferito all’anno 2021 sottolinea che il cuneo fiscale in Italia è ancora molto al di sopra della media degli altri paesi Ocse: 46,5% contro il 34,6%. L’imposta su reddito e contributi previdenziali del datore di lavoro rappresentano insieme l’84% del cuneo fiscale totale contro il 77% di quello medio totale dell’Ocse.

«Il ministro Giorgetti ha riconosciuto che quanto suggerito da Confindustria sul taglio del cuneo fiscale è una strada perseguibile per dare più potere d’acquisto ai lavoratori – annuncia Colaiacovo – Oggi ci troviamo in gravissima difficoltà in particolare nell’area food and beverage, dove la mancanza di personale mette a rischio l’operatività di alcuni servizi. C’è bisogno di interventi nell’immediato per garantire la ripartenza e un’azione di medio periodo che affronti i nodi del settore».

Confindustria Alberghi sottolinea anche la presa in carico del problema da parte del ministro Garavaglia, al lavoro per individuare una serie di soluzioni compresa una riforma del Reddito di Cittadinanza per trovare stagionali e permettere al settore di ripartire con l’obiettivo di una crescita dal 13 al 20% del Pil.

L'Autore