Confindustria Alberghi boccia il Recovery Plan

Confindustria Alberghi boccia il Recovery Plan
28 Gennaio 08:48 2021 Stampa questo articolo

Un anno di crisi nera quello appena trascorso, che ancora oggi vede moltissimi alberghi chiusi e mai riaperti da marzo. «Una crisi che ha più che dimezzato le presenze totali nel nostro Paese con un -56% rispetto all’anno precedente e un dato ancora più allarmante se si osserva il calo della componente straniera con un -72%». Sono queste le premesse di Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi, in occasione dell’audizione sul Recovery Plan presso la X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera.

«Abbiamo dinnanzi a noi un periodo ancora molto duro, Enit stima che il ritorno ai livelli pre crisi potrà affacciarsi all’orizzonte solo nel 2023 – ha dichiarato la vice presidente Coalaicovo – Per questo siamo sconcertati rispetto a quella che sembra la decisione di destinare nel Pnrr appena 8 miliardi a turismo e cultura. Due asset centrali nell’economia del Paese».

Nel corso dell’audizione è stata sottolineata la necessità di poter disporre, oltre agli aiuti emergenziali necessari per la sopravvivenza stessa delle imprese, di una strategia di medio-lungo periodo per accompagnare e salvaguardare l’intero settore. «Ci aspettavamo di trovare nel piano nazionale di ripresa e resilienza una strategia e una visione organica per il rilancio del comparto tanto più vista la piena sintonia tra gli obiettivi di fondo di Next Generation Eu, e le linee di fondo dello sviluppo per il settore turistico alberghiero. Digitalizzazione e innovazione, transizione verde e coesione sociale trovano pienamente spazio e coerenza in un fenomeno come il turismo che cresce insieme al territorio e al contesto culturale e sociale che lo circonda», ha sottolineato la Colaiacovo.

Confindustria Alberghi ha poi segnalato alcune priorità che possono e devono trovare spazio più compiutamente all’interno del piano. «Su digitale e innovazione le risorse sono del tutto inadeguate e le indicazioni sugli obiettivi sono estremamente generiche, senza neppure toccare il tema di fondo della esigenza di riequilibrio di un mercato oggi fortemente distorto e condizionato da pochi grandi attori digitali che richiedono commissioni sempre più alte e condizioni sempre più stringenti. Una situazione che ha evidenziato tutti i suoi limiti nei primi mesi della crisi quando le imprese sono state addirittura costrette a subire policy di cancellazione estranee alle previsioni del nostro ordinamento con ingenti perdite economiche e conseguente riduzione della liquidità», ha aggiunto la vice presidente.

Sempre nel capitolo turismo la voce miglioramento delle infrastrutture turistico ricettive e dei servizi turistici vale 1,5 miliardi e ricomprende al suo interno sia interventi di natura strutturale che digitale. «Risorse queste sideralmente lontane dalle reali esigenze e dagli obiettivi stessi posti dal piano. Inoltre chiediamo un credito fiscale rinforzato, analogo a quello previsto dal Superbonus al 110%. Un credito immediatamente cedibile, indispensabile in questa fase di scarsa o nulla liquidità e di grandissima rilevanza anche per le altre filiere coinvolte in particolare edilizia, arredo, design, tutte eccellenze del made in Italy. Un volano questo che sarebbe certamente utile per la ripartenza e per l’occupazione, ma anche l’opportunità di diffusione di una nuova cultura e di una nuova sensibilità ambientale nel paese – ha proseguito Colaiacovo.

Un’assenza pesante nel piano, spiega il vertice di Confindustria Alberghi, «è il tema della patrimonializzazione delle imprese. Secondo le stime del Centro Studi Confindustria nelle sole attività di alloggio-ristorazione il ricorso a prestiti bancari è aumentato di 8 miliardi di euro nel 2020. Una situazione che richiede maggiore attenzione e un capitolo dedicato alla definizione di misure per la patrimonializzazione delle imprese e il loro accesso ai mercati finanziari e dei capitali, fondamentali per lo stesso conseguimento degli obiettivi del Piano».

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