Concessioni balneari, l’inverno bollente delle spiagge

by Roberta Moncada | 19 Novembre 2021 9:39

Spiagge italiane sempre più calde, nonostante le temperature sempre più basse: dopo la sentenza del Consiglio di Stato[1] che ha cancellato la proroga al 2033 delle concessioni balneari, e imposto le gare entro due anni, martedì scorso il ministro del turismo Massimo Garavaglia si è confrontato con gli assessori regionali in vista dell’inevitabile riforma del demanio marittimo.

Tra i (pochi) commenti a termine del vertice in videoconferenza con il ministro, spicca quello del coordinatore del tavolo interregionale del Demanio e assessore della Regione Liguria Marco Scajola, che dichiara: «è stato un incontro molto partecipato e utile, a cui hanno preso parte tutte le Regioni. Abbiamo concordato di avviare in tempi strettissimi con il governo, che deve svolgere il proprio ruolo di traino e guida avendo la competenza sul Demanio marittimo, e con tutte le altre istituzioni coinvolte un tavolo di lavoro per individuare soluzioni che impediscano l’invasione dei nostri litorali da parte delle multinazionali straniere».

L’assessore spiega anche che è stata fatta un’analisi tecnica approfondita e che c’è stato un giudizio unanime da parte di tutte le Regioni circa la modalità del pronunciamento del Consiglio di Stato, e su come sia «entrato a gamba tesa sul tema delle concessioni demaniali marittime, andando anche oltre le competenze di un tribunale – e aggiunge – Purtroppo è mancata la politica e sono arrivate le sentenze. La preoccupazione per quanto accaduto ha toccato tutti: le famiglie e le imprese dei nostri territori vanno tutelate e non possono essere cancellate con un colpo di spugna».

Quanto ai prossimi step, Scajola ha anticipato che già dai prossimi giorni saranno avviati confronti serrati tra Regioni e il governo, con un auspicabile coinvolgimento anche dei comuni, tramite Anci.

Sposta invece il focus su una mediazione con l’Unione Europea e su dei meccanismi che premino gli imprenditori già sul territorio, l’assessore al turismo della Regione Veneto Federico Caner, anche lui presente al tavolo di lavoro con il ministro: «È necessario che il governo legiferi in accordo con l’Unione Europea per arrivare alla scadenza del 2024 con le idee chiare e precise che riconoscano gli investimenti fatti in questi anni dai nostri operatori del turismo, prevedendo ad esempio una premialità. Serve, inoltre, avviare una mediazione su quali potrebbero essere i criteri con i quali verranno indette le gare, che considerino diversi fattori per trovare una soluzione reale per le migliaia di imprese balneari italiane e venete. Le sentenze vanno rispettate ma abbiamo il dovere di tutelare i nostri concessionari e gli investimenti fatti nelle nostre spiagge».

Intanto, molte associazioni sono sul piede di guerra: i balneari della Liguria e di parte della Toscana andranno uniti alla Corte di Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato L’annuncio arriva durante la riunione della categoria ligure e alta Toscana che si è tenuta lunedì scorso. «Il Sindacato Italiano Balneari ricorrerà in cassazione – ha annunciato il presidente ligure e vicepresidente nazionale Enrico Schiappapietra – e ci siederemo con la politica per definire i punti fermi della nostra posizione e cioè che se siamo d’accordo che il pezzo di sabbia non è nostro è vero anche che l’azienda è nostra, l’impresa l’abbiamo creata noi e nessuno può portarcela via».

Il comparto si muove anche in altre regioni: confcommercio Marche, ad esempio, ha organizzato un incontro, previsto per lunedì 22 novembre ore 10.00 nella sede direzionale confcommercio Marche, alla presenza del presidente nazionale del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione e dell’Avv. Cristina Pozzi,che si occupa di diritto marittimo e sta seguendo le questioni legate alle concessioni in aree portuali.

Endnotes:
  1. sentenza del Consiglio di Stato: https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-il-consiglio-di-stato-impone-la-proroga-solo-fino-al-2023/

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