Clia, rotta alternativa per le crociere a Venezia

22 Settembre 07:00 2017 Stampa questo articolo

Clia (Cruise Line International Association) ha presentato un dossier che racconta la relazione tra l’industria crocieristica e la città di Venezia con l’obiettivo di sviluppare ancor di più un modello win-win per entrambe le parti. La novità è la progettazione di una rotta alternativa che evita il passaggio nel canale della Giudecca, ma accanto a questa l’associazione ha introdotto tre pilastri che evidenziano il ruolo dell’industria crocieristica nel territorio veneziano: i benefici economici, il turismo di qualità e l’impegno a favore dell’ambiente.

Il tema più scottante è sempre il passaggio delle “grandi navi” nel canale della Giudecca, accanto Piazza San Marco, con le compagnie di crociera che hanno annunciato una rotta alternativa che permette l’accesso alla Marina attraverso il Canale Vittorio Emanuele III.

Tra il 29 agosto e il 1 settembre, in Olanda (Centro CSMASRT di Almere) e Danimarca (Force Technolgy Institute di Copenaghen) si sono svolte simulazioni congiunte da parte di Royal Caribbean, Carnival-Costa e Msc su sei navi di diverse dimensioni, con test su varie condizioni metereologiche e di contesto avverso. Le simulazioni hanno prodotto risultati positivi e le compagnie in questione si dicono pronte, infatti, a iniziare al più presto le attività necessarie all’utilizzo della rotta alternativa.

“In questo momento le compagnie stanno volontariamente restringendo l’ingresso in Laguna alle imbarcazioni fino a 96.000 tonnellate. Ciò si è tradotto nella perdita di mezzo milione di passeggeri a Venezia: da 1,8 milioni del 2013 a 1,4 milioni previsti per il 2017, con un calo del 13% dei passeggeri e del 15% delle toccate nave nei primi sei mesi di quest’anno”, sottolinea il dossier di Clia. Dato che Venezia ha lo status di homeport, inoltre, tale situazione si riflette su tutto l’Adriatico. Le recenti stime fornite da Risposte Turismo, infatti, prevedono per Venezia nel 2017 un -11,4% di turisti movimentati e -10,6% di toccate nave.

L’IMPATTO ECONOMICO DELLE CROCIERE. Dal 1997 ad oggi, però, oltre 20 milioni di crocieristi provenienti da 200 paesi sono transitati a Venezia, ma il turismo crocieristico rappresenta, in realtà, solo il 5% di chi arriva in città ogni anno. Questi i primi dati riguardo l’impatto economico delle crociere in Laguna, che possono contare anche con la creazione di 4.300 posti di lavoro e un indotto di circa 200 aziende del territorio. L’arrivo delle navi a Venezia – secondo una ricerca presentata durante la conferenza stampa – comporta una spesa diretta di crocieristi, compagnie ed equipaggi pari a 436,6 milioni di euro a livello nazionale. Turismo di qualità quindi, secondo Clia, che  comporta flussi turistici controllati e organizzati con largo anticipo, che non arrecano disagio alla città, né sovraffollamento. Non si tratta di un turismo mordi e fuggi, non solo perché homeport ma perché il crocierista ha una spesa pro-capite superiore alla media”.

AMBIENTE E TURISMO DI QUALITA’. Crociere che si impegnano anche nel rispetto dell’ambiente, secondo i dati Clia che rivelano come le compagnie abbiano già investito più di un miliardo di dollari in tecnologie pulite, per migliorare la performance ambientali e ridurre le emissioni. L’ultimo studio Arpav, infatti,  sottolinea come il traffico portuale emetta il 18% di polveri sottili (traghetti e navi il 12% e il traffico locale il 14%) con le navi da crociera che contribuiscono durante l’estate per l’8% all’inquinamento della città, mentre di inverno scendono al 2%. Motori a basso consumo, impianti di di filtrazione dei fumi, sistemi di pulizia dei gas sono gli strumenti installati sulle navi e che in questi anni hanno permesso la riduzione dell’emissione di agenti inquinanti di oltre il 90%. A questi si aggiungono le ultime generazioni di nave che stanno studiando tecnologie di propulsione a gas naturale liquefatto, oltre a tutti i sistemi di riciclaggio dei rifiuti e di riduzione dei consumi messi in atto a bordo delle imbarcazioni.

“A Venezia questo impegno ha trovato ulteriore conferma nel decennale accordo del Blue Flag per la limitazione delle emissioni. Secondo l’accordo, tutte le compagnie di navigazione si impegnano a utilizzare combustibili puliti, con un livello di zolfo mai superiore allo 0,1% sia in ormeggio sia durante il tragitto in Laguna”, sottolineano dall’associazione delle compagnie di crociera.

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