Ciset, per l’Italia incoming a gonfie vele anche nel 2018

by Andrea Lovelock | 11 Gennaio 2018 10:54

Previsioni più che rosee per il turismo mondiale e per quello italiano secondo le prime stime elaborate dal Ciset (Centro Internazionale di Studi d’Economia Turistica) di Venezia che, con il suo modello TRIP, ha stimato un aumento globale del +5% per l’anno in corso con il raggiungimento entro fine 2018 della quota di 1,4 miliardi di viaggiatori.

A spingere il comparto sono la conferma della capacità propulsiva dell’economia statunitense e la complessiva tenuta di quelle asiatiche, oltre al recupero delle altre economie emergenti. In positivo agisce anche il cambio di rotta che l’Eurozona continua a sostenere al fine di bilanciare le misure di austerità con interventi più incisivi per stimolare la crescita.  Qualche rallentamento, invece, è causato ancora dalle condizioni geopolitiche in alcune aree del mondo, in particolare il riproporsi di focolai nel Medio Oriente, fattore che rischia di aggiungere ulteriore destabilizzazione in tutto il bacino sud del Mediterraneo.

Ma non sono tanto gli arrivi, quanto la spesa turistica ad essere in consistente incremento, con una ripresa dei consumi che ha già cominciato a far sentire i propri effetti anche sulle fasce medio-basse di reddito, le più sensibili e pronte a rivedere i loro panieri di spesa. Si avverte quindi una sostanziale tenuta della propensione media a spendere per la vacanza.

Buone notizie anche per l’Italia, con una previsione annua di crescita del +4,7%. Sulla provenienza dei turisti il Ciset indica i paesi dell’Europa Centrale (Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Olanda) il principale mercato di origine per l’Italia, rappresentando, con oltre 25 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali paesi.

Per quanto riguarda invece i paesi extraeuropei (Usa, Canada, Australia, Giappone, America Latina e Africa) si registrerà un buon incremento degli arrivi (+6,9%). In particolare il movimento dagli Stati Uniti, che rappresenta più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbe registrare un aumento del +7,1%. Anche l’incoming dal Giappone dovrebbe segnare un trend positivo (+2%).

I flussi provenienti dai paesi dell’area Mediterranea (Francia, Spagna, Portogallo e Grecia) faranno rilevare un buon incremento (+2,6%), con la ripresa del mercato spagnolo (+2,7%). Infine i paesi del Nord Europa (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Regno Unito e Irlanda) che con circa 6,5 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro Paese, si caratterizzeranno per dinamiche positive vicine al +3%.

Riguardo invece all’outgoing degli italiani, il modello TRIP del Ciset indica che le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno i 24 milioni, con un tasso di incremento del +2,3%.

In particolare cresceranno del +2,9% i flussi diretti verso l’area Mediterranea, che rimane una delle destinazioni preferite assorbendo più della metà del totale delle partenze dal nostro paese. Torna positivo anche il movimento verso la Francia (+2,7%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 8 milioni di partenze, mentre l’Europa Centrale mostrerà una crescita inferiore alla media fermandosi al +1,5%.

Praticamente stabili le partenze verso il Nord Europa (+0,6%) e il Regno Unito (+0,1%). Infine, i paesi dell’extra Europa saranno caratterizzati anch’essi da un andamento inferiore alla media (+1,1%), con gli Stati Uniti che registreranno un +0,8%.

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