Cina, il turismo interno non decolla con la Golden Week

by Roberta Moncada | 8 Ottobre 2021 15:43

Freno a mano tirato, quest’anno, per la Golden Week cinese, ovvero la settimana di festa nazionale – la più importante per il turismo interno in Cina, subito dopo il Capodanno Lunare – che va dal 1° al 7 di ottobre, e che celebra la fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1° ottobre 1949). Secondo i dati diffusi dal Ministero della Cultura e del Turismo, durante i sette giorni di vacanza i cinesi hanno effettuato 515 milioni di viaggi, numeri che evidenziano un calo dell’1,5% su base annua e che si attestano al 70,1% dei livelli pre-coronavirus.

Il numero di viaggi effettuati sulle strade cinesi mercoledì è stato del 34,1% in meno rispetto ai livelli del 2019, secondo il ministero dei Trasporti, e del 2,2% in meno rispetto allo scorso anno. I viaggi effettuati su strade, ferrovie e altre reti di trasporto sono stati costantemente un terzo al di sotto dei livelli pre-pandemia per ciascuno dei primi cinque giorni della pausa settimanale.

Si interrompe, quindi, la parabola ascendente del recupero del turismo interno, nonostante le speranze da parte di commercianti e operatori turistici.

EFFETTO TOLLERANZA ZERO. La frenata è probabilmente dovuta anche all’ormai nota “tolleranza zero” del governo cinese nei confronti del Covid-19, che ha spinto a forti limitazioni da parte delle autorità, con misure rigorose di quarantena e chiusura di alcune attività, per prevenire l’allargarsi dei recenti cluster di variante Delta emersi alla fine di luglio in alcune zone del Paese . Viaggi e incontri non necessari durante le vacanze sono stati sconsigliati.

I TREND DI VIAGGIO. Quattro, secondo il ministero della Cultura e del Turismo, le tendenze principali per i viaggi emerse durante queste festività: il cosiddetto turismo rosso, innanzitutto, ovvero quello legato alla riscoperta dei luoghi che hanno fatto la storia del Partito Comunista Cinese e della Repubblica Popolare Cinese, che ha visto un vero e proprio boom durante questi 7 giorni. Anche I dati forniti da Trip.com Group, la più grande piattaforma di servizi di viaggio online in Cina, mostrano che i viaggi in famiglia alle attrazioni turistiche legate al turismo rosso hanno registrato un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo l’anno scorso.

Aumentano, poi, i viaggi di breve durata, a causa del fatto che i flussi turistici si sono principalmente concentrati nella provincia di residenza, preferendo il comfort (e la sicurezza) dell’esperienza alla distanza o alla durata del viaggio.

I viaggi genitore-figlio, focalizzati sull’aspetto educativo dei bambini sono un’altra tendenza molto popolare. Probabilmente perché le famiglie vogliono sfruttare il poco tempo libero a disposizione per cementare rapporti familiari e contemporaneamente arricchire il bagaglio di conoscenze dei propri figli.

Infine, il successo dei nuovi prodotti turistico-culturali, ovvero tour ed esperienze che permettono ai turisti di entrare in contatto con le comunità locali.

EXPLOIT DEI PARCHI DIVERTIMENTO. Altri dati dimostrano inoltre il grande successo dei parchi divertimento, ormai un vero proprio must delle vacanze dei cinesi. Secondo un report della Ota Fliggy (proprietà di Alibaba), la vendita di biglietti per parchi divertimento hanno registrato un aumento del 100% rispetto all’anno scorso. Gli Universal Studios di Pechino, aperti solo qualche settimana fa, sono in cima ai desideri dei turisti cinesi, nonostante i prezzi non esattamente alla portata di tutti.

Quanto ai consumi, si registrano segnali contrastanti. Se da una parte, una serie di fattori (non soltanto i recenti cluster di coronavirus, ma anche la crisi del settore immobiliare, e i problemi legati all’energia che stanno limitando l’operato di molte fabbriche) ha spinto i cittadini cinesi a limitare gli spostamenti a lungo raggio, e dunque i relativi consumi, dall’altra ci sono segnali del fatto che i consumatori spendano di più per le attività ricreative più vicine ai loro luoghi di residenza, anche se viaggiano di meno.

STAYCATION CINESE. Particolarmente buoni i numeri registrati al cinema. Secondo la società di biglietteria Maoyan, le vendite di biglietti per il cinema nei primi cinque giorni della vacanza sono state di 3 miliardi di yuan (465 milioni di dollari), rispetto ai 2,7 miliardi di yuan nel 2020.

Le vendite sono state guidate dal successo di “Battle at Lake Changjin”, un film patriottico sulla guerra di Corea.

Cambiano poi le abitudini, e la spesa aumenta in settori nuovi: un rapporto sull’andamento dei consumi della settimana d’oro pubblicato mercoledì dal gigante del delivery Meituan ha mostrato che quasi l’80% delle persone ha consumato nel proprio luogo di residenza locale durante le vacanze.

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