China Visitor Summit, Malpensa sempre più hub del turismo cinese

14 Novembre 15:27 2019 Stampa questo articolo

Sempre più viaggiatori individuali, giovani e interessati a scoprire l’Italia minore. Ma a una condizione: che anche in viaggio sia possibile utilizzare le stesse piattaforme – da We Chat ad AliPay, solo per fare un esempio – che in Cina vanno per la maggiore.

«Il mercato italiano è tra quelli che sta crescendo a più grande velocità, e Milano è una città che è nei sogni dei turisti cinesi», ha detto Alexander Glos, ceo di i2i Group, la società con base a Shanghai che in collaborazione con Sea e una serie di partner, ha organizzato proprio a Malpensa il China Visitor Summit, una due giorni di incontri B2B tra oltre 130 operatori del turismo cinese e più di 100 operatori turistici internazionali, che tornerà ad essere ospitata dalla scalo varesino anche il prossimo anno.

«La domanda verso la Cina è enorme (sono, più di 700.000 le persone che partono per la Cina da Milano). Allo stesso modo, sono sempre di più i turisti cinesi scelgono sempre più la Lombardia come porta d’ingresso per l’Italia, che si afferma così la regione italiana con il maggior numero di visitatori cinesi con un trend in crescita del +4% annuo», ha detto Vittorino Capobianco, destination management di Sea. E per il futuro, i margini di crescita sono ancora più elevati, se si pensa che il 72% degli arrivi cinesi a Milano avviene con voli indiretti. «Al momento i trattati bilaterali non consentono a nuove compagnie di introdurre voli diretti su Malpensa, ma siamo ottimisti che qualcosa possa cambiare in futuro».

Nel frattempo, lo scalo milanese ha lanciato già dal 2012 il programma “Chinese Friendly Airport”, per far sentire a casa i cinesi quando arrivano in aeroporto. Oltre ad avere reso possibile in tutti i negozi dell’aeroporto l’utilizzo dei sistemi di pagamento più utilizzati nel Paese del Dragone (solo per fare un esempio, l’ultima release di We Chat in partnership tra Sea, Comune di Milano e Camera di Commercio, è stata lanciata due settimane fa).

Secondo una recente indagine svolta dall’Associazione Civita e Unindustria in vista del 2020, Anno della cultura e del Turismo tra Italia e Cina, oggi sono 150 milioni i turisti che dalla Cina vanno all’estero. Nel 2030 saranno 400, di questi la metà (149 con + 15% sul 2017) è diretta a Macao e Hong Kong, mentre solo 6 milioni, con un +20%, arrivano fino in Europa, prima destinazione fuori dall’Asia. In Italia, gli arrivi sono stati 5 milioni nel 2018 (il 2,4% degli arrivi internazionali, con un +8,2% già nei primi sei mesi del 2019).

Il turista cinese, inoltre, è ipertecnologico: 1 su 5 prenota il viaggio on line, 2 su 3 utilizzano app, blog e social e 1 su 2 naviga regolarmente sul proprio mobile. Inoltre, è emerso che ha una buona spesa media di 2 mila dollari, per un 
totale di 288 miliardi di dollari, un quarto del totale globale.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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