Chi apre, chi chiude:
il turismo traina le imprese

28 Gennaio 12:23 2019 Stampa questo articolo

Più aperture o chiusure di aziende nel 2018? Nonostante l’aria di crisi, il saldo è positivo. Le Camere di Commercio hanno registrato l’iscrizione di 348.492 nuove imprese (8.500 in meno rispetto al 2017) e 316.877 chiusure di imprese esistenti (quasi 6mila in più rispetto all’anno precedente).

A fine dicembre l’attivo era di 31.615 aziende. Ma anche se positivo, il dato 2018 ha segnato un rallentamento rispetto al 2017 in tutte le macro-areee (nord-ovest, nord-est, Centro, sud e isole). Il più dinamico il Mezzogiorno, che ha trainato la crescita del tessuto imprenditoriale. Quasi il 60% del saldo è dovuto alla performance di sud e isole, dove il bilancio è stato positivo per 18.705 unità. In crescita le società di capitali, mentre sono diminuite imprese individuali e società di persone.

È quanto emerge, in sintesi, dai dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel 2018.

«Resta alta la voglia di impresa degli italiani, anche se si avvertono segnali di indebolimento da non trascurare. Occorre sostenere ancora questa vitalità imprenditoriale, anche se la sfida per il sistema Paese è quella di permettere alle aziende di restare sul mercato, contribuendo così alla stessa crescita occupazionale», ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli.

Bilanco imprenditoriale attivo per quattordici delle venti regioni italiane. In termini assoluti, continua a primeggiare il Lazio (10.221 imprese in più), seguito da Campania (+7.866) e Lombardia (+4.551). Il Lazio (+1,57%) registra la crescita più sostenuta anche in termini relativi; seguono la Campania (+1,34%) e la Puglia (+0,91%). Rispetto all’anno scorso migliorano Trentino, Liguria, Abruzzo e Molise. Per tutte le altre, il 2018 è un anno da lasciarsi alle spalle, al più presto.

Guardando ai settori, il commercio ha chiuso l’anno con oltre 6mila unità in meno, risultato che lo colloca all’ultimo posto della graduatoria. A guadagnare di più è stato quello delle attività di alloggio e ristorazione (8.318 imprese in più nell’anno), seguito dai servizi professionali, tecnici e scientifici (+6.093) e le attività di agenzie di viaggi, noleggio e servizi alle imprese (+5.915).
Riguardo solo alle adv e ai tour operator, lo stato dell’arte delle imprese emergerà dal nostro Annuario del Turismo 2019, in distribuzione alla Bit di Milano.

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