Che fine ha fatto il bagaglio a mano

by Silvia Pigozzo | 18 Settembre 2018 7:00

“Toglietemi tutto, ma non il mio bagaglio”, sarebbe stato lo slogan del viaggiatore alle prese con check in, gate e imbarchi fino a qualche mese fa. Nonostante il fondamentale legame tra passeggero e valigie, le compagnie aeree sono riuscite però a scardinare un’abitudine che sembrava irrinunciabile, rendendo il bagaglio (anche a mano) il servizio ancillare per eccellenza. Tra policy, tariffe, norme e misurazioni al centimetro, il turista ha dovuto fare i conti con quella che non è più una presenza così scontata in cabina. Anzi, l’imbarco del bagaglio a mano adesso si paga e quello di Ryanair è solo il caso più eclatante, ma non certo l’unico.

«La nuova policy bagagli dal 1° novembre ci permetterà di eliminare tutte le procedure di imbarco della seconda valigia a mano presso il gate e i relativi ritardi nelle partenze». È quanto dichiarato da Kenny Jacobs, chief marketing officer di Ryanair, a seguito della modifica della policy bagagli del vettore irlandese, in vigore dal 1° novembre prossimo e che, contrariamente a quanto affermato in precedenza, non sarà più retroattiva e quindi non applicabile alle prenotazioni effettuate dal 1° settembre 2018. Sarà quindi possibile salire a bordo di un aeromobile Ryanair solo con una piccola borsa personale (40x20x25 centimetri) e per il secondo bagaglio le alternative sono due: imbarco prioritario a pagamento (dai 6 ai 10 euro) o decidere di imbarcarlo in stiva in aeroporto con le relative franchigie. La strategia di Ryanair sembra puntare, quindi, e a una riduzione dei costi derivati dalle sanzioni per eventuali partenze ritardate con una migliore gestione del secondo bagaglio, di peso sì inferiore, ma che, a sua volta, potrebbe anche tradursi in un possibile incremento dei volumi.

Ma la decisione di ritoccare le norme e alzare le tariffe sui bagagli ha coinvolto anche altre compagnie aeree tradizionali. Ad agosto JetBlue è stato il primo grande vettore ad addebitare 30 dollari per il primo bagaglio da imbarcare in stiva, “per continuare a offrire quello che i nostri clienti chiedono di più, ovvero intrattenimento gratuito a bordo”, fanno sapere dalla compagnia americana. Una scelta condivisa da Air Canada e WestJet. Anche United Airlines, per esempio, fa pagare 30 dollari per il primo bagaglio imbarcato sulle rotte tra Nord America, America Centrale e Caraibi. Per il secondo, invece, il costo lievita da 5 a 40 dollari. Un piano che oltre a voler contrastare l’incremento del costo carburante, risponde a un preciso obiettivo: tagliare le spese aumentando i ricavi.

Ma come? Puntando sulle entrate accessorie. La questione bagaglio, infatti, è ormai tra le ancillary tenute maggiormente sotto osservazione. «In un mercato dove anche diverse compagnie tradizionali fanno pagare per il bagaglio in stiva, le differenze con le low cost si stanno sempre più assottigliando», conferma Valeria Rebasti, commercial country manager Italia & sud est Europa di Volotea. Il vettore spagnolo conferma le procedure attualmente in vigore, ovvero: due valigie a bordo gratuite per un peso totale di 10 kg (una valigia alta al massimo 55 centimetri, larga 40 e profonda 20, e una piccola borsa di 35x20x20). Per quanto riguarda i costi delle valigie in stiva, se prenotate sul sito partono da 12 euro a tratta. Più costoso l’imbarco tramite call center o direttamente in aeroporto. «Gararantiamo il bagaglio a bordo per 65 passeggeri. Da quello successivo, imbarchiamo gratuitamente», conferma Rebasti.

La valigia è sempre più, quindi, un servizio ancillare cui è difficile rinunciare, «perché le persone quando viaggiano hanno con sé un bagaglio e la compagnia, dal canto suo, deve continuamente avviare e migliorare le procedure negli aeroporti», affermano dal quartier generale di Eurowings, quasi a voler giustificare eventuali ritocchi. La costola low cost del Gruppo Lufthansa non ha però in programma alcuna modifica alle attuali disposizioni sul bagaglio a mano: ogni passeggero può portare a bordo una borsa del peso massimo di 8 kg e di dimensioni massime di 55x40x23 cm. Si può portare in cabina anche un bagaglio personale di massimo 40x30x10 cm. Con tariffa Basic e al prezzo di 8 euro con prenotazione online è possibile aumentare il bagaglio fino a 23 kg. Le tariffe Best/Bizclass danno diritto al trasporto gratuito di due bagagli a mano.

Wizz Air, invece è famosa per aver modificato più volte le regole sui bagagli e oggi, come riportato sul sito della compagnia, è possibile portare gratuitamente un bagaglio a mano (55x40x23 cm per massimo 10 kg), che andrà imbarcato presso il banco del check in oppure solo un piccolo bagaglio di dimensioni 40x30x18 cm. In stiva sono concessi, a pagamento e a testa, fino a sei bagagli di peso non superiore a 32 kg. La tariffa di base esclude i bagagli da stiva, mentre le tariffe Wizz Go e Wizz Plus lo includono nel prezzo del volo. Con Wizz Priority è possibile portare sempre il bagaglio a mano in cabina e una borsetta più piccola aggiuntiva.

“Un solo bagaglio a mano per persona. Quanto basta per un paio di notti fuori casa! Non ci sono limiti di peso ma devi essere in grado di sollevarlo e riporlo nell’alloggiamento superiore”. È questa, invece, la policy di easyJet. Nelle cappelliere sono ammessi non più di 70 bagagli a mano e i rimanenti, anche se rispettano le dimensioni massime (56x45x25 cm) vengono alloggiati in stiva.  Con easyJet Plus o tariffa Flexi o Extra Legroom o Up front si possono portare fino a due bagagli in cabina (45x36x20 e 56x45x25 ). Con circa 5 euro si può acquistare direttamente in aeroporto l’opzione Hands Free: il bagaglio a mano va in stiva con imbarco prioritario e consegna dei bagagli tra i primi all’arrivo. Per la valigia da stiva fino a 15 kg il costo di prenotazione online va da 11,69 euro a 38,99. Gratuito, invece, in aeroporto. Per borse fino a 23 kg, prenotando online il costo va da 18,19 fino a 44,19 euro, mentre in aeroporto varia da 47 a 60 euro. Il bagaglio imbarcato non deve superare i 23 kg.

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