Cdp e Mintur varano il Fondo Turismo 3 per le aree disagiate

Cdp e Mintur varano il Fondo Turismo 3 per le aree disagiate
29 Luglio 11:39 2022 Stampa questo articolo

Prosegue la sinergia targata ministero del Turismo e Gruppo Cdp per rivitalizzare il settore turistico e rilanciare, nel contesto del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), le aree disagiate del nostro Paese con l’attuazione di uno specifico fondo che spinge sulla sostenibilità e la digitalizzazione delle strutture oggetto del recupero.

«Il Fondo nazionale turismo di Cassa depositi e prestiti rappresenta un forte elemento di trasparenza per un settore aperto alla concorrenza internazionale (è stato istituito nel 2014, ndr) – ha dichiarato il ministro Massimo Garavaglia a Il Sole 24 Ore – Ci sono anche altri 100 milioni ancora fermi presso il ministero della Cultura e che ho chiesto di sbloccare. In questo modo, si favorisce un flusso di risorse verso il settore ricettivo in grado di superare momenti di difficoltà».

Nel Fondo in questione, i due comparti A (Turismo 1 e Turismo 2) e B sono complementari tra loro, dal momento che il primo comprende due fondi immobiliari per un investimento di circa 550 milioni, dedicato all’acquisto e alla riqualificazione di immobili da rilanciare con gestori selezionati, e il secondo punta alla sottoscrizione di fondi immobiliari destinati all’acquisto e alla ristrutturazione di almeno 12 immobili entro il 31 dicembre 2025.

Ed è proprio qui che è stato istituito il Fondo Turismo 3, per la sostenibilità e la digitalizzazione delle strutture oggetto del recupero con lo stanziamento di 150 milioni di euro.

Al fine di individuare strutture e futuri partner, come scritto da Il Sole 24 Ore, Cdp Immobiliare Sgr ha aperto un bando rivolto a soggetti pubblici e privati proprietari di immobili turistico-ricettivi che si chiuderà a fine agosto. Tra marzo e maggio del 2023 si stringerà sui progetti prescelti per passare alla sottoscrizione dei contratti d’acquisto.

Gli investimenti sono diretti anche alle zone economicamente più svantaggiate o alle aree secondarie dove si intende promuovere lo sviluppo dei flussi turistici.

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