Caso Trapani, Boldrini in campo per il rilancio dell’aeroporto

13 Luglio 13:20 2018 Stampa questo articolo

Il rilancio dell’aeroporto di Trapani Birgi condiziona il futuro dei circa 120 lavoratori e lavoratrici dello scalo, tra assunti a tempo indeterminato e interinali, e delle attività dell’indotto. E non finisce alla città, ma riguarda il destino economico di tutto il territorio trapanese, che ha bisogno di un piano complessivo che potenzi tutte le infrastrutture attorno all’aeroporto: strade, ferrovie, collegamento con porto e stazione di Trapani, oltre a quello con l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. La via per il rilancio e l’incremento del turismo passa anche attraverso l’integrazione strutturale fra tutti gli scali siciliani.

Dopo la dismissione dei voli Ryanair e la paventata chiusura dello scalo, i deputati di Leu Erasmo Palazzotto e Laura Boldrini hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli per chiedere un intervento del governo a tutela dell’occupazione e della sopravvivenza dell’aeroporto, domandando se c’è l’intenzione di intervenire e con quali strumenti per affrontare l’emergenza economica in cui versano le attività economiche dirette e dell’indotto, in vista di un auspicato potenziamento dello scalo trapanese. E anche per la promozione di tutti gli aeroporti di minore dimensione presenti nel Paese che spesso rappresentano un volano per l’economia di quei territori, attirando vettori nazionali e internazionali.

“Premesso che nel 2017 il principale vettore che opera sullo scalo aereo siciliano di Trapani Birgi Vincenzo Florio, Ryanair, ha dismesso quasi tutti i collegamenti da e per Trapani, dirottando aerei ed equipaggi verso altre località, consegnando l’aeroporto a una lenta agonia – si legge nell’interrogazione – i dati del mese di aprile di quest’anno hanno fatto registrare un decremento del 90% dei passeggeri e per un comprensorio che proprio grazie all’aeroporto ha visto crescere sensibilmente il settore del turismo e del commercio si è trattata di una vera e propria catastrofe”.

I deputati di Leu ricordano al ministro che “imprenditori, artigiani, commercianti e amministratori locali hanno più volte lanciato l’allarme”, visto che “il turismo rappresenta in provincia di Trapani il 20% del Pil e occupa intorno ai 15mila addetti”. La richiesta è che il governo intervenga con misure straordinarie, visti i ritardi della Regione Sicilia, che è “il principale azionista dell’Airgest, la società che si occupa della gestione dello scalo e alla stessa spetta il compito di garantire una governance capace di valorizzare sempre di più questa straordinaria risorsa per lo sviluppo del territorio; la mancanza di una programmazione efficace è stata la cifra distintiva di tutte le gestioni Airgest. Negli anni la regione è dovuta ricorrere a ben due aumenti di capitale per ripianare i buchi di bilancio, mentre a inizio 2018, il Tar ha accolto il ricorso presentato da Alitalia contro la procedura di affidamento del co-marketing alla compagnia aerea irlandese, l’unica a presentarsi alla gara”.

L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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