Caso Laziomar, Ue: “Rispettate le regole sugli aiuti di Stato”

by Claudia Ceci | 30 Settembre 2021 14:31

La compensazione del servizio pubblico concessa dal 2011 a Laziomar (circa 35 milioni di euro) per l’esercizio dei servizi di traghetto in Italia è in linea con le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Idem l’indennizzo concesso a Laziomar dopo la sua acquisizione da parte di Compagnia laziale di Navigazione S.r.l. (Cln). Lo ha stabilito la Commissione europea, che ha anche chiuso l’indagine approfondita su alcune misure a favore di Sardegna Regionale Maritima S.p.A. («Saremar»), in liquidazione dal 2016.

«Come le due decisioni relative all’ex Gruppo Tirrenia che abbiamo adottato all’inizio di quest’anno, le decisioni odierne contribuiranno allo sviluppo economico e sociale delle isole, fornendo al contempo certezza giuridica operatori – ha dichiarato l’executive vice president Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza. Dobbiamo garantire che le piccole isole, come quelle del Lazio, e i loro residenti siano collegate alla terraferma attraverso servizi di trasporto marittimo regolari e affidabili durante tutto l’anno».

La commissione nell’ottobre 2011 – a seguito di una serie di denunce – aveva avviato un’indagine approfondita su diverse misure di sostegno pubblico a favore di società dell’ex Gruppo Tirrenia e dei rispettivi acquirenti, temendo che queste misure potessero aver conferito alle società un vantaggio competitivo sleale rispetto ai loro concorrenti, in violazione delle norme Ue sugli aiuti di Stato.

Nel dettaglio, la Commissione ha concluso che le seguenti misure a favore di Laziomar e del suo acquirente Cln sono in linea con le norme dell’Ue in materia di aiuti:

La seconda decisione presa dalla commissione riguarda la chiusura dell’istruttoria sui provvedimenti a favore di Saremar. Nel 2014, la Commissione aveva accertato che alcune misure di sostegno concesse dalla Sardegna a Saremar nel 2011 e nel 2012 costituivano aiuti di Stato incompatibili e aveva disposto il recupero di 10,8 milioni di euro dalla società. A seguito della decisione, Saremar è stata posta in liquidazione e le linee di servizio pubblico da essa gestite sono state affidate a un altro operatore, la Delcomar, a seguito di gara pubblica.

Nel 2014 la Commissione non aveva concluso tutti i punti dell’indagine. Tuttavia, poiché Saremar ha cessato ogni attività, i suoi beni sono stati venduti e saranno cancellati dal registro delle imprese una volta conclusa la procedura di liquidazione, la Commissione ritiene che l’indagine non abbia più motivo di sussistere e ha pertanto deciso di chiuderla.

LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA. Tra il 1992 e il 2008 i servizi di trasporto marittimo tra Regione Lazio e isole minori dell’arcipelago Pontino (Ponza e Ventotene) sono stati forniti dalla Campania Regionale Maritima SpA (Caremar), che, come Laziomar, faceva parte di Tirrenia, ex compagnia di Stato.

I servizi di trasporto marittimo tra la Sardegna e le isole a nord est e sud ovest, oltre alla Corsica, erano invece forniti da Saremar, anch’essa parte dell’ex Gruppo Tirrenia. Tali servizi sono stati compensati dall’Italia sulla base di contratti di servizio pubblico.

Al fine di privatizzare il gruppo Tirrenia, comprendente Caremar e Saremar, e concludere nuovi contratti di servizio pubblico con i loro acquirenti, l’Italia ha prorogato le  convenzioni di Caremar (e successivamente di Laziomar) e Saremar fino al completamento della loro privatizzazione.

Servizi che sono stati poi riorganizzati: Saremar è stata trasferita alla Regione Sardegna nel 2009 e Caremar, che operava le rotte nell’arcipelago pontino, ha ceduto le quote a una società di nuova costituzione – Laziomar – che ha iniziato a svolgere il servizio pubblico nel 2011.

Nel 2013, a seguito di una procedura di appalto pubblico, Cln ha acquisito Laziomar e quest’ultima ha continuato a gestire le rotte di servizio pubblico. Il nuovo contratto tra le autorità italiane e Laziomar ha una durata di 10 anni e scadrà nel 2024.

Nel 2016 Saremar è stata messa in liquidazione, i suoi beni sono stati venduti e il suo personale è stato licenziato. Un nuovo operatore, Delcomar, gestisce attualmente i servizi con un contratto separato.

Nell’ottobre 2011 la Commissione ha avviato un’indagine sulle misure di sostegno pubblico a favore delle società dell’ex Gruppo Tirrenia – ovvero Tirrenia, Caremar, Laziomar, Saremar, Siremar e Toremar – e l’ha estesa nel novembre 2012 per includere misure aggiuntive.

Nel gennaio 2014 la Commissione ha concluso l’istruttoria su alcune misure a favore di Saremar; nel marzo 2020 sulle misure di sostegno a favore di Tirrenia e del suo acquirente Cin; nel giugno 2021 sulle misure di sostegno a favore di Toremar e Siremar e dei suoi acquirenti Moby e Sns. Fino ad arrivare alle decisioni odierne.

L’istruttoria relativa a Caremar è tuttora in corso e si concluderà con separata decisione.

Il presupposto è che – nonostante gli Stati membri dell’Ue godano di ampio margine di discrezionalità nella definizione dei servizi di interesse economico generale (Sieg) – l’Europa deve garantire che i finanziamenti pubblici concessi per la fornitura di tali servizi non distorcano indebitamente la concorrenza nel mercato unico.

Nelle attuali decisioni della Commissione Ue pesa la pronuncia del 2003 della Corte di giustizia europea – causa C-280/00, Altmark Trans – sulla valutazione della compensazione del servizio pubblico nel contesto delle norme Ue in materia di aiuti di Stato. La sentenza ha stabilito le quattro condizioni che il risarcimento concesso da uno Stato membro ai fornitori di Sieg deve soddisfare per non costituire aiuto di Stato ai sensi del diritto dell’Ue in materia di concorrenza. Tali criteri sono: affidamento esplicito dell’onere di servizio pubblico, condizioni di compensazione oggettive, trasparenti e predefinite, nessuna sovra compensazione e scelta del fornitore meno costoso attraverso una gara aperta o un livello di compensazione basato sui costi di un’azienda tipica e ben gestita. Nel dicembre 2011 la Commissione ha adottato nuove norme che specificano in che modo le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato si applicano ai Sieg.

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