Case vacanze, in Italia un tesoretto da 9 miliardi

by Silvia Pigozzo | 14 Giugno 2018 14:05

HomeAway e Ciset hanno presentato la prima edizione del Barometro sulle case vacanze in Italia, mettendo in risalto il valore di un comparto che ha raggiunto i  9,3 miliardi di euro di fatturato nel 2017. Un tesoretto che comprende sia il diretto sia l’indotto generati in Italia e di cui 3,2 miliardi dovuto alle spese di affitto e 6,1 miliardi alle spese extra a destinazione.

Sono alcuni dei dati emersi nella presentazione a Milano del Barometro realizzato appunto dall’azienda del Gruppo Expedia e il Centro internazionale sull’economia turistica fondato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un’indagine condotta in collaborazione con Swg su 1.300 residenti in Italia intervistati, di età compresa tra 18 e 65anni.

«Il mercato dell’affitto delle case vacanza in Italia è ormai un fenomeno in crescita, complice la diffusione di numerose piattaforme di prenotazione e la vocazione prettamente turistica del nostro Paese. Senza considerare che oggi la vacanza viene percepita anche come esperienza di luoghi, tanto che il turista ne diventa residente temporaneo. E sono state queste le premesse che ci hanno spinto a elaborare anche Italia il primo barometro sull’andamento dell’affitto di case per vacanze. Un’indagine che diventerà un appuntamento annuale», ha sottolineato Valeria Minghetti, chief senior researcher di Ciset.

Sono 27 milioni gli italiani che hanno fatto almeno una vacanza lunga in Italia, superiore a quattro giorni, tra aprile 2016 e aprile 2018. Mentre il 79% ha trascorso almeno una vacanza breve da una a tre notti. E l’alloggio in affitto è preferito da chi fa vacanze lunghe con una percentuale del 53%, valore che scende al 46% per gli short break.

Una soluzione, quella in casa, che piace soprattutto alle coppie giovani e mature (37%), distanziate di due punti dalle famiglie con il 35% e dai gruppi numerosi di parenti o amici con il 13%.

«Contrariamente a quanto si possa pensare, l’impatto economico ha un peso minore nella scelta dell’alloggio rispetto alle variabili comfort e privacy – ha precisato Gualberto Scaletta, country manager Italia HomeAway – Tra gli aspetti chiave nella scelta dell’alloggio troviamo anche la posizione e l’ambiente circostante. Oltre alla percezione di una maggiore libertà e possibilità di condivisione. Tanto che il 46% degli intervistati ha dichiarato di voler condividere appunto le proprie esperienze con il popolo della rete, postando commenti e giudizi, che coinvolgono destinazione e alloggio».

Ma dove vengono affittate le case vacanza? Tra le mete preferite le destinazioni di mare con il 48% delle preferenze, seguite da mete culturali e città d’arte con il 19% e località di montagna con il 13%.

«Con una stagionalità ancora molto accentuata nei periodi tra giugno e agosto la concentrazione arriva al 58% dei turisti. Tra marzo e maggio la percentuale scende al 17%», rimarca Scaletta. Periodi “caldi” anche per quel che riguarda i costi perché la spesa media degli italiani che scelgono una casa vacanza si aggira attorno ai 581 euro per l’affitto e oltre 1.100 per le spese extra a destinazione per l’intero soggiorno. Per un totale di più di 1.690 euro.

Delle spese extra, il 38,5% è destinato alle attività varie come spiaggia, musei e sport, mentre il 33% va alla voce alimenti e ristorazione. Seguono le spese dedicate ai trasporti e noleggi (17,4%) e allo shopping con un 7,3%.

Secondo i dati raccolti, gli intervistati non mostrano una preferenza pregiudiziale nei confronti dell’hotel o della casa vacanza. Il 77%, infatti, ha considerato entrambe le soluzioni. «Ma è da sottolineare come il 79% ha optato per l’affitto, una scelta che 21% ha effettuato solo perché ha trovato l’hotel al completo».

Tra le modalità di prenotazione, il 37% ha dichiarato di utilizzare le piattaforme web specializzate in affitti turistici.«Le utilizza oltre un turista su tre. Il 28% si serve del portale della località turistica, mentre il 26% ricorre a Olta o altri portali. Resiste il tradizionale passaparola, scelto dal 23% degli italiani e c’è lo zoccolo duro dei repeater che si attesta al 15%. Quasi tre ricerche su quattro in rete sono state condotte tramite desktop, mentre il 28% è avvenuto tramite mobile», ha affermato Minghetti del Ciset.

Ma i numeri presentati confermano l’andamento positivo anche per l’anno in corso: nel 2018, infatti, il 90% degli italiani tra i 18 e i 65 anni ha dichiarato di pensare di fare almeno una vacanza o un breve soggiorno fuori casa tra maggio e dicembre.

 

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