Car sharing, crolla il mercato negli Usa

28 Marzo 07:00 2018 Stampa questo articolo

Negli Stati Uniti dal 2013 al 2017 l’utilizzo dei servizi di car sharing nelle grandi città è diminuito del 20% e la curva di sviluppo di questa forma di mobilità è destinata a restare piatta anche nei prossimi 12 mesi. È uno dei trend che emerge dalla presentazione di AlixPartners “Mobilità condivisa – verso l’era del robotaxi”, illustrata dal managing director Giacomo Mori nel corso di #ForumAutoMotive a Milano.

L’inversione di tendenza è testimoniata anche dal progressivo calo di conoscenza dei diversi brand che offrono questi servizi: il 21% degli intervistati non è in grado di nominare neppure un player del settore. Nei prossimi 12 mesi ci si attende, invece, una crescita rilevante del ride sharing (+18% rispetto a oggi). Lo sviluppo di questo comparto negli Usa appare polarizzato sui due brand Uber e Lyft, conosciuti rispettivamente dal 94% e dall’81% degli utenti. Tutti gli altri marchi sono conosciuti da meno del 5% degli utenti.

Rosee le prospettive di crescita della mobilità condivisa in Cina, dove si prevede che sia le attività di car sharing che quelle di ride sharing saranno protagoniste di una crescita di oltre il 40% nel prossimo anno. In Giappone, dove oggi treno e metropolitana costituiscono la modalità di trasporto dominante, car e ride sharing rappresentano un’opzione residuale di trasporto, destinata però a crescere del 30-40% nei prossimi 12 mesi.

Gli italiani sono, in Europa, gli utenti più fidelizzati ai servizi di condivisione dell’auto e per il prossimo anno ci si attende un’ulteriore crescita di queste due nuove forme di mobilità nel nostro Paese. Già oggi il 61% degli utenti italiani dichiara di aver evitato o rinviato l’acquisto di un nuovo veicolo, grazie all’utilizzo di servizi di smart mobility.

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