Caos voli, prenotazioni di viaggi in frenata

Caos voli, prenotazioni di viaggi in frenata
20 Luglio 07:00 2022 Stampa questo articolo

Le notizie di cancellazioni di voli si susseguono, e di conseguenza si stanno modificando le tendenze di prenotazione e cala la fiducia dei consumatori.

ForwardKeys ha esaminato da vicino la situazione del traffico aereo, con annessi trend di prenotazione di voli intraeuropei per luglio e agosto. Il calo della fiducia dei consumatori, iniziato nell’ultima settimana di maggio, è rapidamente peggiorato: le prenotazioni last minute nella settimana fino al 10 luglio sono diminuite del 44% rispetto ai livelli del 2019. Amsterdam e Londra le più colpite, con cali del 59% e del 41%.

Nelle ultime settimane, il crollo delle prenotazioni e l’aumento di cancellazioni e modifiche stanno intaccando in modo significativo le prospettive del settore dei viaggi per l’estate. Al 30 maggio, il totale delle prenotazioni di voli intraeuropei per luglio e agosto era inferiore del 17% rispetto ai livelli del 2019. L’11 luglio il booking era indietro del 22%, con un rallentamento di 5 punti percentuali.

In riferimento allo stesso periodo, Amsterdam e Londra hanno subito rallentamenti nelle prenotazioni di 13 e 11 punti percentuali.

«Si può guardare a questa estate sia in positivo che in negativo – ha dichiarato Oliver Ponti, vp insights di ForwardKeys – Al rialzo, è stato incoraggiante vedere una forte ripresa della domanda dopo la pandemia, con le prenotazioni estive a maggio in aumento rispetto ai livelli del 2019. Un’ottima notizia per i settori dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità, che hanno un disperato bisogno del business. Tuttavia, le cose sono ripartite così velocemente che gli aeroporti e le compagnie aeree hanno faticato a farcela, il che sta causando il caos ai viaggiatori i cui voli sono interessati».

Ponti ha poi aggiunto: «Sebbene possiamo essere fiduciosi che gli aeroporti alla fine riusciranno a reclutare il personale di cui hanno bisogno, ci tendenze che destano preoccupazione. Il primo è l’aumento del prezzo del petrolio, alimentato dalla guerra in Ucraina, che aumenterà il costo del volo. Il secondo è l’inflazione (anch’essa conseguenza della guerra), che probabilmente renderà la maggior parte dei viaggiatori non in grado di permettersi il prezzo del biglietto. In terzo luogo, l’aumento del livello di cancellazioni sta smorzando la domanda: stiamo assistendo a un drammatico rallentamento delle prenotazioni dei voli last minute e a un aumento delle cancellazioni. A fine maggio sembrava un’estate eccezionale per i viaggi in Europa; ma ora è più probabile che sia solo buona».

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