Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi

Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi
06 Agosto 13:19 2021 Stampa questo articolo

La pandemia ha spinto il settore del turismo e il fintech a trovare un terreno comune prima del previsto per affrontare e superare insieme la più grande crisi del travel degli ultimi 70 anni. Il modello “Buy Now, Pay Later” (Bnpl) – dopo le spinte di Amazon e Apple nel settore ecommerce generalista – sta facendo breccia nella travel industry, partendo dalle big Ota per arrivare alle startup. I competitor da scalzare sembrano essere le carte di credito – soprattutto nel settore delle vacanze e viaggi leisure – a colpi di pagamenti a rate, zero fee e transazioni immediate senza necessità di contratti.

Il primo passo è stato quello di Booking, che qualche settimana fa ha annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore. La divisone della Ota, guidata da Daniel Marovitz, ha due grandi obiettivi davanti a sé: rastrellare nuovi  clienti – quindi nuovi flussi di entrate – e rendere più facile l’utilizzo della piattaforma permettendo la dilazione dei pagamenti ai clienti e la certezza dell’incasso ai fornitori.

Ma oltre alle divisioni in house progettate dai giganti del big tech, il fenomeno più interessante sembra essere quello dei servizi esterni che si sono imposti nel retail (moda e beni di consumo in generale) e che ora puntano ai pagamenti nel travel.

Mentre il settore anglosassone ha già fatto grandi passi avanti rispetto al Bnpl – Revolut, app di fintech ingelse che conta 16 milioni di utenti ha iniziato ad aprirsi al mercato di hotel, case vacanze e guest house; la statunitense Uplift ha già esteso i suoi pagamenti a rate nel settore aereo e delle crociere – l’Europa sta scoprendo adesso il potenziale di questo settore.

Il leader continentale del settore Bnpl, ad oggi è la svedese Klarna (valutata oltre 45,6 miliardi di dollari) che conta 90 milioni di utenti attivi e 2 milioni di transazioni al giorno tramite i circa 250mila etailer con cui sono stati siglati accordi (tra i più importanti H&M, Sephora, Macy’s, Ikea, Expedia, Samsung e Ralph Lauren).

SCALAPAY E HOLIPAY: L’ESEMPIO ITALIANO
Dall’Italia arriva, per esempio, Scalapay, nata nel 2019 e diffusasi soprattutto nei settori come moda, prodotti per la casa, per bambini e sport. Il salto nel travel è stato una diretta conseguenza dei piani di espansione dell’azienda guidata da Simone Mancini.

«Il nostro modello prevede esclusivamente una commissione sulla transazione andata a buon fine, senza costi fissi – racconta Matteo Ciccalè, sales director della startup – Questa commissione è a copertura dei seguenti servizi: assunzione del rischio finanziario, ad esempio legata all’anticipo dell’intero importo che viene riconosciuto immediatamente; gestione della transazione, che viaggia attraverso i circuiti Visa, Mastercard Amex, carte di debito, carte prepagate con e senza iban e bonifici bancari; acquisizione nuovi clienti dal marketplace Scalapay».

Secondo Ciccalè, inoltre, la scelta di investire nel travel è frutto proprio di una esplicita necessità evidenziata dai loro clienti, soprattutto rispetto ai prodotti come soggiorni, trasporti, e crociere. «I nostri primi partner sono due tour operator: Dlt Viaggi, specializzato nella vendita online di villaggi e hotel italiani; e Tramundi, dinamica e recente realtà specializzata nella vendita online di viaggi di gruppo originali, con guide locali. A breve, però, contiamo di espandere il portfolio a catene alberghiere, alberghi, e parchi divertimento», annuncia il manager.

È tutta italiana anche Holipay, fintech specializzata nel settore dell’ospitalità fondata da Mattia Casadio, dottore commercialista esperto di finanza alberghiera, che ha creato un sistema automatico di incasso di rate anticipate e garantite per le prenotazioni alberghiere. Anche Holipay si promuove come un servizio a “zero costi fissi” per l’albergatore e che favorisce il cliente finale eliminando totalmente le lungaggini di concessione del credito, i costi di istruttoria le commissioni e gli interessi bancari. L’acquisto è immediato e in un click e si può pagare in 5 o 10 rate senza alcuna maggiorazione di prezzo.

LA SVOLTA NEL TRASPORTO AEREO
L’altra grande scommessa del Bnpl, però, è il settore del trasporto aereo. Poche settimane fa la startup londinese Fly Now Pay Later ha totalizzato 45 milioni di sterline al primo round di finanziamento e si sta espandendo rapidamente in Germania, Francia e Usa. Non solo, pochi giorni fa ha anche firmato un accordo con ChargeAfter, un network di punti vendita e di servizi “buy now pay later” globale. Invece di addebitare gli interessi, Fly Now Pay Later addebita una commissione di transazione, che i clienti possono pagare al momento della prenotazione oppure diluire all’interno delel rate (fio a un massimo di 12 mesi).

Sull’altro lato dell’oceano, negli States, Affirm Holdings è il partner per i pagamenti rateali di Delta Vacation (la sezione di pacchetti vacanze di Delta Air Lines, ndr); il vettore JetBlue si affida a MarcusPay di Goldman Sachs; e la stessa Uplift ha già accordi con le maggiori compagnie aeree (da American Airlines a United, da Frontier a Lufthansa e Aeromexico).

Biglietteria aerea e Bnpl diventa, quindi, un’altra novità che la stessa Scalapay in Italia ha preso di mira, preparandosi anche allo scottante tema di eventuali refund e rimborsi. «La nostra tecnologia permette una gestione autonoma dei rimborsi, via Api o con un nostro back-end. I partner possono applicare le proprie policy di cancellazione e gestire rimborsi parziali o totali», spiega Ciccalè. Così come le garanzie che Scalapay offre su eventuali insoluti da parte dei clienti. «Il nostro servizio di assistenza al pagamento – interno e dedicato – è un’eccellenza nella gestione di queste tipologie di problematiche. Siamo in grado di analizzare e gestire le diverse situazioni personali, applicando soluzioni che vanno incontro alle necessità dei consumatori».

L’ULTIMA GRANDE MONTAGNA
È così che Scalapay & co. in tutto il mondo sfidano le carte e gli istituti di credito – bypassando tutta la burocrazia legata alle richieste di prestito o finanziamenti – cercando di scalare quella che Marovitz di Booking FinTech ha definito come «l’ultima grande montagna nella relazione tra fornitori e clienti. Il travel è diverso da ogni altro tipo di prodotto o servizio nel mondo dell’ecommerce, soprattutto a causa del divario di tempo spesso enorme che passa tra l’impegno finanziario di una prenotazione del cliente e il tempo in cui questo intraprende effettivamente il viaggio. Molte persone prenotano e pagano il viaggio fino a un anno in anticipo, il che crea problemi di cash flow sia per i viaggiatori che per i fornitori».

Il sistema Scalapay, per esempio, consente di acquistare beni e servizi dilazionando il pagamento in tre rate senza interessi per il cliente e senza costi di attivazione per il venditore, che riceve subito l’intera cifra in cambio di una percentuale del 4,2% medio su ogni acquisto.

«Il momento del pagamento è cruciale nell’esperienza d’acquisto. Scalapay lo semplifica, infatti l’anagrafica è precompilata così come i dati della carta. In questo modo, per completare la prenotazione, è necessario solamente un click. Miglioriamo la liquidità aziendale grazie al pagamento anticipato dell’intera prenotazione, siamo un marketing engine in grado di supportare l’aumento dello scontrino medio del 48% e un aumento delle vendite dell’11%», conclude Ciccalè.

L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

Guarda altri articoli