Il business travel formato Pmi

28 Marzo 12:57 2017 Stampa questo articolo

Torna l’ottimismo sulla capacità delle piccole e medie imprese italiane di farsi strada nei mercati globali. Secondo l’Istat, nel 2016 le esportazioni italiane sono cresciute dell’1,1% in valore e dell’1,2% in volume rispetto all’anno precedente, con un’espansione concentrata in mercati come Giappone (+9,6%), Cina e Repubblica Ceca (+6,4% entrambe), Spagna (+6,1%) e Germania (+3,8%).

Ma quali sono le dimensioni dei viaggi d’affari di queste aziende? Per restare ai dati del 2013, gli unici ad oggi disponibili contenuti nella ricerca elaborata a suo tempo da Amadeus e t&e Consultancy, i viaggi d’affari nei bilanci delle pmi italiane avevano toccato il volume record di 1,3 miliardi di euro.

Peccato che a una cifra così elevata non corrispondesse – è sempre la ricerca a dirlo – un’organizzazione del travel management lasciata a figure non riconosciute in modo ufficiale. «Eppure la percezione delle Pmi relativamente all’importanza del comparto business travel è tendenzialmente alta, dove era frequente pure l’utilizzo di internet, sia come fonte di informazione, sia come strumento di prenotazione vero e proprio. Una tendenza, quest’ultima, che si affianca al tradizionale modello di servizio legato all’agenzia di viaggi», spiegava Dario Bongiovanni, socio fondatore di t&e consultancy e autore dello studio.

«Negli ultimi anni si è fatta strada, anche se lentamente, l’idea che il business travel sia un ambito da tenere sotto controllo», proseguiva l’autore della ricerca, sottolineando come nel rapporto con le agenzie contasse ancora molto l’aspetto personale e di fiducia. Anche perché, stando all’indagine di t&e consultancy, il rapporto tra le due non era (è) sempre facile: per il 70% delle agenzie coinvolte nella survey, ad esempio, il segmento Pmi rappresentava meno del 50% del proprio volume per il business travel.

«Le risposte ricevute dal mondo dell’intermediazione», raccontava all’epoca Bongiovanni, «insinuano il sospetto che le risorse a oggi impiegate da parte delle agenzie non siano indirizzate nella maniera più efficace». «Eppure proprio questo genere di aziende rappresenta la spina dorsale del made in Italy, e sono moltissime le agenzie che si trovano a occuparsi di business travel non avendo gli strumenti idonei per farlo», spiega Mimmo Cristofaro, presidente di Contur. «Proprio per questo – aggiunge – abbiamo pensato di lanciare sul mercato TravelPlus, una piattaforma dedicata al business travel di piccole e medie aziende».

Evoluzione di SimpleCrs, il sistema per le prenotazioni di voli di linea, low cost e charter destinato ai consolidatori Iata e alle agenzie di viaggi non Iata lanciato da Contur nel 2011, la nuova piattaforma consente di gestire, oltre a tutte le tipologie di voli, anche quelli dei sistemi Farelogix e Accelaero, oltre all’acquisto comparato in self service di biglietti ferroviari Ntv e Trenitalia.

«Completano la gamma di servizi le prenotazioni di hotel e auto tramite gds o Hrs o broker, parcheggi e polizze assicurative con collegamenti diretti e, unico sistema in questa fascia, la gestione della nota spese integrata per consentire alle aziende di consolidare tutti i costi, diretti e indiretti, in un’unica pratica», spiega. A breve, poi, saranno aggiunti come servizi accessori le prenotazioni di bus, taxi e Ncc sempre in modalità self service.

«Ma ciò che più conta, si tratta di un sistema espressamente tarato sulle esigenze di chi effettua poche decine di viaggi all’anno, senza inutili reportistiche che poi nessuno legge», conclude Cristofaro.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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