«Brand Alitalia? No, grazie»: Ryanair mostra i muscoli

«Brand Alitalia? No, grazie»: Ryanair mostra i muscoli
08 Settembre 18:34 2021 Stampa questo articolo

«No, non siamo interessati a comprare il brand Alitalia. A dire il vero, quando abbiamo saputo che sarebbe stato messo all’asta ci ho fatto un pensierino. Ma solo come azione di disturbo. Noi siamo soddisfatti che la vicenda di questa compagnia stia giungendo a conclusione e proseguiamo con i nostri programmi. Piuttosto, chiediamo che lo Stato smetta di finanziare compagnie destinate al fallimento». Così l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, che ha presentato il nuovo operativo per l’inverno 20221-22 in due conferenze stampa a Roma e a Milano, a distanza di tre ore l’una dall’altro, alle quali ha partecipato «finalmente in presenza, dopo tanti incontri virtuali».

Un operativo che dimostra quanto la società considera il nostro Paese un traino per l’intera compagnia: solo il mercato italiano produrrà circa 800 nuovi posti di lavoro; mentre due nuovi scali, Treviso e Torino (quest’ultimo operativo a fine ottobre), hanno arricchito la aeroportuale della penisola.

Gli aeroporti milanesi di Orio al Serio e di Malpensa, avranno rispettivamente cinque e quattro nuovi collegamenti: Birmingham, Helsinki, Liverpool, Stoccolma e Tolosa, per lo scalo bergamasco (Orio); Aarhus, Malta, Napoli, Sibiu, per Malpensa. Con queste nove rotte, sono in totale 125 le rotte della più famosa compagnia low cost dal capoluogo lombardo al resto d’Europa.

Da Roma, invece saranno cinque le nuove rotte attive con il nuovo operativo: Agadir, Amman, Fez, Riga e Tallinn, con le quali salgono a 62 in totale i collegamenti Ryanair da Ciampino e Fiumicino.

Per tutti i nuovi collegamenti, da Milano e da Roma, è stata lanciata una promozione che consentirà di pagare solo 19,99 euro un volo acquistato entro la mezzanotte di venerdì 10 settembre e per viaggiare fino alla fine del prossimo novembre.

Oggi, la rete mondiale Ryanair conta 240 aeroporti e un totale di 2.100 rotte.

La visita di O’Leary in Italia non ha avuto solo l’obiettivo di promuovere i nuovi collegamenti ma anche di realizzare incontri istituzionali e politici per rafforzare e definire meglio la presenza della compagnia nel Paese, anche in vista di una ripresa che si preannuncia molto positiva. Già la scorsa estate ha visto un recupero del numero di passeggeri fino all’85% rispetto ai livelli pre Covid. Secondo O’Leary questo è frutto soprattutto dell’introduzione del green pass. E l’effetto di questo strumento, insieme alla campagna vaccinale che procede a ritmo spedito, proseguirà con la stagione invernale.

«Se le autorità italiane eliminassero l’addizionale comunale, noi potremmo ulteriormente ridurre le nostre tariffe – che comunque sono le più basse sul mercato – e contribuire allo sviluppo del turismo internazionale. Anche perché l’attuale crisi pandemica spinge gli europei a preferire le destinazioni del continente per le proprie vacanze. E l’Italia è in cima ai gradimenti».

Tra gli incontri istituzionali di queste giornate italiane, particolarmente significativo quello avuto stamane con l’Enac, l’ente di controllo dell’aviazione civile, ovvero l’authority che vigila sulle compagnie aeree a tutela dei passeggeri, e che più volte è intervenuto per comportamenti della compagnia low cost ritenuti contrari a quanto previsto dai regolamenti nazionali ed europei.

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Giampiero Moncada
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