Boeing, conti in rosso per il doppio effetto Covid e 737 Max

30 Aprile 10:36 2020 Stampa questo articolo

Boeing ha in programma di tagliare 16mila posti di lavoro (circa il 10% dei suoi dipendenti in tutto il mondo) come conseguenza dell’emergenza Covid-19 e della messa a terra dei suoi Max 737. La decisione arriva dopo che nel corso del primo trimestre del 2020, il colosso di Seattle ha comunicato di avere perso 1,7 miliardi di dollari per fare fronte a quelle che il numero uno dell’azienda, Dave Calhoun, ha definito «la più grave crisi del mondo aviation mai accaduta».

In particolare, i primi tre mesi dell’anno hanno visto i ricavi salire fino a 16,9 miliardi di dollari, con una liquidità arrivata a quota 15,5 miliardi e un portafoglio ordini totale di 439 miliardi di dollari, (portafoglio composto tra le altre cose da oltre 5.000 aerei commerciali).

«Prevediamo che ci vorranno tra i due e i tre anni affinché si torni a viaggiare ai livelli del 2019 e altri anni ancora affinché ritorni il ritmo di crescita dell’industria di lungo termine», ha aggiunto Calhoun durante l’assemblea degli azionisti, sottolineando che i costi legati al grounding dei 737 Max si aggirano intorno ai 5 miliardi di dollari. «Quando si stabilizzerà il mercato degli aerei commerciali sarà più piccolo, e le necessità dei nostri clienti saranno diverse».

Intanto, pochi giorni fa era saltato tra reciproche accuse di infedeltà il matrimonio tra Boeing e la brasiliana Embraer, che avrebbe dovuto essere acquistata dal colosso americano per la cifra di 4,2 miliardi di dollari. Cifra che avrebbe consentito a Boeing di acquisire l’80% di una newco nella quale Embraer avrebbe conferito l’attività di produzione e manutenzione di jet da trasporto commerciale sotto i 100 posti.

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