Bmta, operazione social per il turismo culturale

06 Novembre 06:00 2017 Stampa questo articolo

Cultura coniugata al futuro prossimo, con una promozione social che coinvolge anche i direttori dei musei: è questa la sfida lanciata alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum per intercettare i viaggiatori di domani. Con #italianvillages utilizzato per l’Anno dei Borghi, #53wonders per parlare dei siti Unesco, la promozione social dell’Italia turistica e culturale sui social viaggia spedita lungo i canali del Laboratorio social delle Regioni del Consiglio Federale dell’Enit. Nato da meno di un anno, l’organismo conta già 17 Regioni, i cui referenti si sono riuniti a Paestum per il Ventennale della Bmta. Il risultato sono 104 milioni di persone coinvolte da gennaio ad oggi con l’hashtag #italianvillages e 6,5 milioni di impressioni per l’hashtag #53wonders lanciato solo un mese fa.

Tra gli appuntamenti c’è stato anche il primo incontro tra circa trenta direttori dei Poli Museali e Musei di tutt’Italia e il nuovo dg dei Musei del Mibact Antonio Lampis, che ha proposto di calendarizzare l’appuntamento. Primo progetto: un vademecum operativo. «Il settore è cresciuto del 7,3% – ha affermato Lampis – più di qualsiasi altro settore produttivo, garanzia questa di occupazione per i giovani e di sviluppo culturale».

«L’integrazione tra le amministrazioni diverse che si occupano del settore è un passo fondamentale – ha evidenziato Vincenzo Santoro, responsabile del dipartimento cultura e turismo dell’Anci – Al turista che arriva in una città non interessa sapere chi tra regione, ministero, comune o altri gestisce il museo o il sito di punta, ma semplicemente una card con cui visitare tutti i monumenti, una comunicazione univoca, un solo sportello informazioni dove avere tutte le risposte». Lo stesso Santoro ha poi rimarcato che, se da una parte sembra finalmente superata la presunta diatriba tra tutela e valorizzazione dei siti archeologici, dall’altra ci sono ancora troppe remore nei confronti del mecenatismo che, al contrario, può essere anche un modo prezioso per coinvolgere i cittadini, attraverso le donazioni, sulla cura del patrimonio.

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Andrea Lovelock
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