Barroero, Lab Travel Group: «Così diamo futuro ai nostri agenti»

Barroero, Lab Travel Group: «Così diamo futuro ai nostri agenti»
06 Agosto 13:16 2020 Stampa questo articolo

Si chiama Lab Travel Group, tra i suoi soci c’è il Gruppo Gattinoni e da circa 12 anni gestisce con il marchio Euphemia una rete di consulenti di viaggio altamente specializzati. «Stiamo parlando di agenti di serie A, con un’esperienza ventennale – spiega il presidente Ezio Barroero – L’agenzia intesa come luogo fisico, a maggior ragione nel momento storico in cui viviamo, per me non deve esistere. È troppo costoso».

Barroero non ha dubbi: «L’agente deve fare l’agente». E per poterlo fare, per ottimizzare le sue capacità, «non deve pensare all’affitto, al commercialista», prosegue il numero uno di Lab Travel Group, che per mettere nelle condizioni ideali i suoi consulenti di viaggio ha comunque aperto una cinquantina di filiali in tutta Italia proprio per non far avere ulteriori spese e accollarsi tutto (o quasi) il rischio d’impresa.

«Anche se – aggiunge – preferisco se l’appuntamento con i clienti avvenga a casa, perché questo permette di creare un’empatia maggiore, di fortificare i legami».

Con noi, quindi, «si parla di una naturale evoluzione dell’agenzia tradizionale, che ha costi di gestione elevati e numerosi oneri burocratici, a fronte di una marginalità sempre più limitata. Il nostro supporto consente di focalizzarsi al 100% sulla cura del cliente: le sue richieste, le sue esigenze e le sue aspettative», dichiara Ezio Barroero.

In Lab Travel esistono, al momento, due tipologie di rete: c’è Euphemia, che conta circa 120 personal voyager e al suo interno raccoglie agenti con minimo 10-15 anni di esperienza; e c’è Travel Expert, guidata dal manager Luigi Porro e fondata nel 2016, con consulenti più giovani (4-5 anni di lavoro alle spalle) e già ben inseriti nei meccanismi del web. 

«La pandemia – conclude il presidente – ha cambiato le regole del gioco e accelerato bisogno di cambiamento. E bisogna essere più solidali, dal tour operator al network e fino all’agente, su cui non va scaricato tutto l’iter di produzione delle pratiche. Ci vuole grande rispetto nel settore, ricordando che la tecnologia è importante ma sono sempre le persone a guidarla».

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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