Bankitalia, il crac del turismo e il grido degli albergatori

Bankitalia, il crac del turismo e il grido degli albergatori
22 Giugno 07:00 2021 Stampa questo articolo

Confindustria Alberghi ribadisce la grave crisi dell’hôtellerie italiana, forte dell’analisi di Banca d’Italia che ha certificato la drammaticità della situazione vissuta dal settore turistico e alberghiero in particolare. Guardando solo al 2020 mancano all’appello 26,7 miliardi di spesa turistica internazionale (-60,9%) nel nostro Paese, con una sensibile diminuzione della quota di pernottamenti in hotel rispetto ad altre formule di ricettivo.

Una débâcle che ha colpito più il centro Italia. Il calo dei turisti extra Ue, sottolinea il rapporto, è stato più alto più della media, in relazione alle più severe restrizioni all’ingresso. Tra i paesi europei è cresciuto il peso degli arrivi da quelli confinanti.

Ancora molto difficile la situazione dei primi quattro mesi del 2021, mentre solo a partire da maggio Banca d’Italia fa registrare qualche primo timido segnale di inversione di tendenza. Un’ulteriore spinta potrebbe arrivare “dall’introduzione del green pass e di altre misure volte ad agevolare gli spostamenti nel territorio europeo, nonché dalla possibile ripresa dei flussi turistici dagli Stati Uniti”, scrive Bankitalia nella sua indagine

«Purtroppo i dati di Banca d’Italia confermano esattamente quello che stiamo sostenendo ormai da molti mesi – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi – E le perdite per il settore alberghiero sono davvero drammatiche. Ecco perché servono misure straordinarie per imprese che vedono messa a rischio la loro stessa sopravvivenza. Ad oggi malgrado le tante richieste e sollecitazioni nulla è stato disposto di specifico, di organico, di adeguato per rispondere all’esigenza del settore. Interventi mirati per supportare realtà piccole e grandi, ma anche un vero e proprio piano di aiuti specifico per il settore per accompagnare una ripresa che tutt’oggi è fortemente condizionata dalle tante incertezze che ancora occupano lo scenario turistico mondiale».

L'Autore