Da Bangkok a Phuket: in agenzia vince il grande classico

by Mariangela Traficante | 29 Maggio 2019 7:00

Si chiama Maya Bay, ma per tutti è la spiaggia di Leonardo Di Caprio, quella resa celebre dal film The Beach, e che rimarrà chiusa fino al 2021 per “troppo turismo”. Questo è solo un caso eclatante di overtourism, ma la Thailandia sembra ben intenzionata a evitare il ripetersi di emergenze, e ne abbiamo avuto le prove anche qui, con l’Ente del turismo impegnato, per il prossimo futuro, a diversificare la promozione verso destinazioni “secondarie”, nuovi circuiti e nuovi spunti di viaggio, in primis quelli culturali e della tradizione.

Ma si dovrà probabilmente attendere ancora visto che, oggi, in agenzia a farla da padrone sono sempre i grandi classici: «Bangkok e Triangolo d’oro per chi preferisce l’interno; Phuket, Phi Phi Island, Koh Samui, Krabi per le destinazioni mare», sintetizza Nicola De Girolamo, amministratore di Kailas Vacanze di Bari, evidenziando un trend comune a molte adv.

Mare più tour si conferma il prodotto più venduto anche a Bologna da KC Travel, «nonostante dipenda molto dalla stagione, per esempio il solo mare è richiesto tra gennaio e febbraio», spiega la titolare Milvia Cenacchi, che porta alla luce l’esigenza di maggiori innovazioni in loco e più investimenti in proposte alternative da parte degli operatori.

La destinazione, dicono le agenzie, andrebbe forse un po’ «rinnovata» nella proposta, ma questo al momento non sembra ancora scalfire il suo status di meta trasversale e amatissima, con i livelli di pricing stabili rispetto al passato. «I prezzi dipendono chiaramente dalle strutture e dal periodo, ma non sono aumentati molto. La Thailandia rimane sempre molto ambita, dagli sposi, dalle famiglie, dai ragazzi che cercano il buon rapporto qualità-prezzo. C’è richiesta sia da parte dei repeater, che di clienti nuovi», dicono da La Nuova Rotta di Roma.

L’uscita di scena del volo Air Italy per Bangkok non sembra aver turbato particolarmente gli agenti di viaggi: la Thailandia si conferma, infatti, una destinazione fortunata sul fronte dei collegamenti. E non solo per il diretto di Thai Airways da Roma e Milano. La geografia aerea in agenzia è molto sfaccettata, i clienti non si fanno problemi a fare scalo all’estero, e così via libera alla ricerca del volo migliore. «Le alternative sono molte – spiegano da Nuove Rotte Geografiche di Milano – E rispetto ai viaggiatori fai da te, chi si rivolge all’agenzia può sfruttare tariffe a terminale che online non si trovano e contare su posti bloccati dagli operatori».

«La situazione voli è abbastanza semplice, noi dalla Sicilia ci muoviamo anche con Turkish Airlines, con volo diretto su Istanbul e stopover anche di 12 ore con hotel ed escursione», racconta Salvo Tudisco, banconista di Currao Viaggi a Catania. Per l’agenzia siciliana la destinazione non ha mai registrato cali e assodato il classico mix mare più tour: «Noi preferiamo proporre ai clienti notti aggiuntive a Bangkok, o agganciamo estensioni in Cambogia e Vietnam», dice. Anche da Sapore di Viaggi si punta soprattutto sui tour, in primis nel nord, spiega Fabrizio Mirella, banconista nell’agenzia torinese.

ALLARME FAI DA TE: INSIDA PER IL BOOKING. Il fai da te insidia le agenzie. Parola di Milvia Cenacchi di KC Travel a Bologna: «Sulla Thailandia c’è già una discreta quota di disintermediazione, come per gli Usa, anche se poi chi desidera il tour si rivolge all’adv».

Alla Kailas Vacanze di Bari le richieste arrivano soprattutto da «coppie in viaggio di nozze e single, che spesso acquistano il volo più le prime notti, per poi gestire in autonomia il resto del soggiorno». Meno pratiche anche per Sapore di Viaggi, a Torino, dove il fai da te erode il booking.

DOVE IL PRICING NON TRADISCE. In generale il pricing thailandese rimane in linea con le passate stagioni. «La Thailandia ci permette di avere un’alta qualità di servizi alberghieri a parità di costi rispetto ad altre destinazioni», dicono da Currao Viaggi.

Una voce fuori dal coro è la torinese Sapore di Viaggi, che invece segnala prezzi in aumento (anche in loco). Mete classiche o alternative? «Dipende dal cliente che si ha davanti: per le isole più piccole – molto belle – serve un’attitudine da veri viaggiatori», commentano da Nuove Rotte Geografiche.

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