Bali riapre ai turisti vaccinati, ma non toglie la quarantena

11 Febbraio 12:49 2022 Stampa questo articolo

Omicron non ferma l’apertura di Bali. A partire dal 4 febbraio, infatti, il governo indonesiano ha riaperto i confini balinesi ai viaggiatori stranieri completamente vaccinati.

Per entrare nell’isola indonesiana, quindi, i viaggiatori dovranno essere completamente vaccinati da almeno 14 giorni e dovranno sottoporsi ad un periodo di quarantena della durata di 5 giorni, da trascorrere (a proprie spese) presso una delle 66 strutture segnalate dalle autorità. La quarantena continuerà invece ad essere di 7 giorni per chi non ha ancora completato il ciclo vaccinale. Mentre l’ingresso è del tutto vietato a coloro che non sono vaccinati. Lobbligo di vaccino non si applica ai minori di 12 anni.

I viaggiatori dovranno inoltre effettuare un test Pcr nelle 48 ore precedenti la partenza e un ulteriore tampone rapido al momento dell’arrivo in aeroporto. Test che dovrà essere ripetuto anche il penultimo giorno di quarantena. Obbligatoria anche un’assicurazione sanitaria che copra le spese in caso di contagio da Covid-19

Già lo scorso ottobre, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, l’isola aveva aperto i confini  ai viaggiatori internazionali provenienti da alcuni Paesi, inclusa l’Italia, seppur con obbligo di quarantena. Tuttavia, dal 15 ottobre e il 28 gennaio sono stati rilasciati solo 273 visti turistici.

Nia Niscaya, marketing manager presso il ministero del Turismo indonesiano, ha definito la riapertura di Bali come una “specie di progetto pilota”. «Dobbiamo creare fiducia nel mercato- ha dichiarato al South China Morning Post- dobbiamo iniziare a riaprire Bali ai turisti stranieri, altrimenti non sapremmo cosa possiamo ottenere o cosa deve essere migliorato per far ripartire il turismo nell’isola durante la pandemia».

Sono molte però le polemiche che accompagnano la riapertura, soprattutto a causa della situazione sanitaria e dei contagi dettati dalla terza ondata causata dalla variante Omicron del coroavirus.

La scorsa settimana, sono stati segnalati 37.492 nuovi casi in tutta la nazione, l’aumento giornaliero più alto da agosto. Il tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali di Giacarta ha raggiunto il 63%, rispetto al 45% del mese scorso.

Lunedì, il governo indonesiano ha assegnato ad alcune zone del Paese il secondo livello più alto di restrizioni sociali, che prevede che centri commerciali e ristoranti operino con una capacità del 60% e i luoghi di culto con una capacità del 50%. Tuttavia, i funzionari hanno più volte fatto intendere che non attueranno ulteriori restrizioni a Giava, e in altre isole perché ritengono che il Paese sia più preparato di quanto non fosse la scorsa estate, quando la variante Delta si è diffusa in tutto l’arcipelago, portando il sistema sanitario a il suo ginocchio.

Alla domanda del giornale This Week in Asia sul motivo per cui il governo avesse deciso di consentire voli internazionali diretti per Bali durante la terza ondata guidata da Omicron, Nia Niscaya ha risposto: « A questo punto dobbiamo conviere con il Covid-19. Dobbiamo provarci, implementando protocolli sanitari molto severi. Se aspettiamo che il virus sparisca, non sapremo mai quando Bali potrà essere riaperta. Questo è il nostro sforzo per rilanciare l’economia nazionale, dobbiamo prima provare, poi possiamo valutare in seguito».

Quanto alle regole di viaggio dall’Italia, Indonesia, e quindi anche Bali, si trovano nell’elenco D della Farnesina, ovvero l’elenco dei Paesi verso cui gli italiani possono viaggiare, anche per motivi turistici, previo però un tampone molecolare o antigenico (rispettivamente nelle 72 ore o nelle 24 ore precedenti l’ingresso in Italia) per i vaccinati, oltre che la compilazione del modulo Plf. Per chi non è in grado di provare la vaccinazione o la guarigione, è obbligatorio effettuare una quarantena fiduciaria di 5 giorni, al termine della quale sottoporsi ad un nuovo tampone.

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L'Autore

Roberta Moncada
Roberta Moncada

Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.

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