Aviation, la ricetta europea di Quaranta: «Occorrono risposte di sistema»

15 Dicembre 11:40 2021 Stampa questo articolo

Agire come sistema per gestire al meglio la resilienza del settore del trasporto aereo civile: è il chiaro messaggio lanciato al termine del forum dell’Ecac-European Civil Aviation Conference – svoltosi lo scorso martedì a Parigi e presieduto da Alessio Quaranta, direttore generale dell’Enac, nel suo ruolo di presidente dell’Ente europeo – interamente dedicato alla resilienza dell’aviazione civile per far fronte dalla gravissima situazione generata dalla pandemia. La conferenza intergovernativa paneuropea Ecac riunisce 44 Paesi membri (i 27 comunitari più 17 non comunitari) e ha relazioni strette con l’Icao – International Civil Aviation Organization.

Al forum ha partecipato tutta la comunità aeronautica, rappresentata ai massimi livelli, tra cui i 44 direttori generali delle autorità per l’aviazione civile appartenenti all’Ecac, la Commissione Europea, Eurocontrol, Iata, le associazioni e l’industria del settore. «I disastrosi effetti del Covid-19 – ha dichiarato Quaranta – ci hanno fatto capire che abbiamo la priorità di agire come sistema. Dobbiamo continuare il confronto e lo scambio di informazioni a livello europeo per essere sempre pronti e reattivi e aumentare la capacità di resilienza in caso di analoghe criticità future».

Tra i temi discussi nel corso del forum vi è il ruolo determinante delle facilitazioni (facilitation) nelle situazioni di crisi: per garantire un approccio equilibrato tra il rispetto della salute pubblica e le esigenze economiche dell’aviazione e dei settori correlati, il coordinamento e la cooperazione sono la chiave per pianificare a livello internazionale i meccanismi concreti di ripristino della regolarità del sistema.

Un altro tema di confronto ha riguardato come il settore dovrà ripensarsi in termini di innovazione e sostenibilità per essere davvero resiliente alle crisi e rispondere alle aspettative dei passeggeri e, più in generale, dei cittadini. Le preoccupazioni ambientali e la percezione aggiuntiva dei rischi per la salute pubblica, infatti, possono determinare pressioni sul trasporto aereo e mancanza di investimenti. I partecipanti, inoltre, si sono confrontati anche sulle risposte normative per garantire il mantenimento delle competenze e dei livelli di professionalità durante una crisi e su come evitare perdite occupazionali.

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