Assoviaggi, Guerra: «Aumenta il rischio chiusura per le adv»

01 Luglio 10:46 2021 Stampa questo articolo

Torna il grido d’allarme tra le agenzie di viaggi e i tour operator e stavolta è il presidente di Assoviaggi Emilia Romagna, Amalio Guerra, ad alzare la voce: «La situazione di crisi in cui si trova il settore è drammatica, con un alto rischio di chiusura delle attività».

Ad oggi, spiega il presidente, «vi sono agenzie e tour operator che non hanno ancora ricevuto i sostegni previsti dal dpcm del 2020, né la prima e né la seconda tranche. Un vero disastro. Perciò sono assolutamente necessari ulteriori sostegni: dovevano uscire le istruzioni per presentare la domanda relativa al fatturato da aprile 2020 a marzo 2021 confrontato con lo stesso periodo precedente, ma a tutt’oggi non siamo ancora in grado di presentarla. Inoltre, un altro motivo preoccupazione, è la gestione dei voucher: anche se è avvenuta la proroga della loro validità a ventiquattro mesi, non sarà facile il recupero nei confronti dei fornitori, e in particolare dalle compagnie aeree. Di contro abbiamo i clienti che con giusta ragione, visto il protrarsi delle restrizioni e le difficoltà a ripartire, non intendono più viaggiare e rivogliono indietro i loro soldi».

Guerra prosegue spiegando che a ripartire è solo il turismo di prossimità e che le scelte verso località estere sono condizionate dallo sviluppo della situazione della pandemia con le sue variabili: «Molti Paesi chiedono la certificazione vaccinale o tamponi Pcr, e per entrare in alcune destinazioni è richiesta anche la quarantena. La ripartenza del turismo in ritardo ha bruciato completamente l’incoming, mentre l’outgoing avrà non poche difficoltà a ripartire, ci troviamo con un anno segnato da incertezza e la scelta dei turisti stranieri è già avvenuta verso altre località. Per questo dobbiamo accelerare le vaccinazioni di massa. Da ultimo, ma non certo per importanza, occorre tenere presente la tutela dei tanti lavoratori che con la loro professionalità sono indispensabili al settore; perciò, per non lasciarli alla deriva in attesa di una vera ripartenza, chiediamo il prolungamento della cassa integrazione almeno fino ad aprile 2022».

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