Assoturismo, i numeri di un’estate da dimenticare

Assoturismo, i numeri di un’estate da dimenticare
07 Settembre 10:36 2020 Stampa questo articolo

Recupero leggero del mercato italiano ad agosto, che però non basta a salvare l’estate 2020, per il turismo una stagione da dimenticare. Secondo le stime elaborate da Cts Firenze per Assoturismo Confesercenti – sulla base dei dati forniti da un campione di 1.975 imprenditori della ricettività in tutta Italia – nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni, oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%), con un calo più forte nell’alberghiero (-32,6%) rispetto all’extralberghiero (-27,5%).

Pesa il crollo peggiore delle attese (-65,9%) della domanda estera: sparite due presenze straniere su tre. Aumentano, invece, i turisti italiani (+1,1%), ma solo nell’extralberghiero (+5,5%). Il calo degli stranieri è avvertito più dall’alberghiero (-70%) che dall’extralberghiero (-61%), e coinvolge soprattutto i turisti extra Ue; restano tedeschi, francesi, olandesi, svizzeri, austriaci e britannici.

La tendenza negativa ha interessato tutte le aree del Paese, con forza diversa. L’andamento peggiore è stato registrato dagli imprenditori del nord ovest (-34,2%) e nord est (-34,4%). Valori meno negativi nel centro (-31,3%), mentre per sud e isole la stima del calo è ancora più contenuta (-20,4%).

Dal punto di vista delle tipologie di offerta turistica è stata un’estate a due velocità, con risultati migliori delle attese per alcune destinazioni e fatturati in caduta libera in altri segmenti, come città d’arte (-49,6% di presenze), laghi (-48,6%), terme (-38,9%) e campagne e collina (-39,8%). Resiste meglio il balneare, che segna un calo del -23,7%, (-66,6% di presenze straniere e +3,9% di italiani). Più resiliente ancora il turismo montano, con -19%, (+2,7% italiani e -63,6% stranieri).

Le indicazioni delle imprese segnalano un crollo rilevante dei volumi, stimato mediamente al 37,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, (-38,7% gli hotel e -33,8% l’extralberghiero). Sono circa 40mila le strutture ricettive che hanno aderito alla misura di sostegno adottata dal governo Bonus Vacanze, di cui il 73% nel settore extralberghiero.

«Il recupero fisiologico della domanda italiana nelle settimane centrali di agosto non è stato sufficiente ad agganciare il rimbalzo – spiega Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – Ora le imprese sperano in un prolungamento della stagione estiva a settembre e in una graduale ripresa degli stranieri, anche se le notizie di una risalita dei contagi hanno frenato le prenotazioni e provocato disdette. L’emergenza è tutto fuorché archiviata: occorre prolungare i sostegni al settore, che si trova di fronte a una nuova stagione di incertezza. Ma anche estendere e modificare il meccanismo dei buoni vacanze: la bassa adesione dimostra che, così com’è, è troppo oneroso per gli imprenditori, che non sono nelle condizioni di perdere liquidità».

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